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La moto elettrica con il motore nel cerchio: eccola, si chiama Rmk E2 Italia e Mondo 

La moto elettrica con il motore nel cerchio: eccola, si chiama Rmk E2

Arriva dalla Finlandia un’idea innovativa di per se, quanto “antica” nel principio di trazione. Si tratta di Rmk E2, una moto elettrica che presenta la particolarità della ruota posteriore – cioè quella che, correttamente, fornisce il movimento al veicolo – senza mozzo centrale. Come dire: il ruolo del motore viene svolto dalla ruota stessa, secondo un sistema di magneti e condensatori collocati all’interno del cerchio.

L’idea, come accennato, non è “nuova” in  senso assoluto: verso gli anni 20 e 30 del secolo scorso, un sistema di funzionamento simile era stata presa in considerazione da un inventore italiano – Davide Cislaghi -, che nel 1922 depositò un brevetto per “Motoruota e veicoli a motore senza perno”, a sua volta ispirandosi ad un progetto (anch’esso italiano) risalente ad un ventennio prima. La “motoruota” (ma a motore a scoppio), in seguito, avrebbe ispirato la “ruota senza mozzo” presentata dal carrozziere italo-svizzero Franco Sbarro al Salone di Ginevra 1989.

A quasi trent’anni di distanza, ecco dunque affacciarsi sul panorama delle novità la finnica Rmk E2, che tecnicamente affida il proprio funzionamento ad una coppia di supporti a traliccio, collocati come “forcellone” posteriore, a tenere in posizione il cerchio, del quale la parte esterna – quella effettivamente progettata per dare movimento alla “due ruote” – vi gira intorno grazie all’azione di statori da 50 kW che erogano una forza motrice nell’ordine di 320 Nm di coppia massima, ed alimentati da un modulo di batterie agli ioni di litio attraverso una serie di (un po’ antiestetici) cavi. In questo modo, è facile comprendere come, non essendo presente alcun motore elettrico all’interno della “culla” del telaio, e neanche della catena di trasmissione, c’è molto più spazio per l’alloggiamento degli accumulatori. In questo modo, assicurano i tecnici di Rmk, a guadagnarne sarebbe l’autonomia, indicata per un range massimo di 200-300 km nelle reali condizioni di impiego.

Riguardo al funzionamento, la “fantascientifica” Rmk E2 (progetto che evolve l’idea dello hub motor, ovvero il motore collocato nel mozzo della ruota) si avvale, al manubrio di forma essenziale come “minimal” è il disegno complessivo del veicolo, di un sistema di frenata rigenerativacollegato alla ruota motrice posteriore attraverso la leva di sinistra (quella di destra aziona il freno anteriore). A completare l’insieme, del peso complessivo che si aggira su 200 kg, due posizioni di guida – una più “avanzata” per una condotta di tipo turistico, una a pedane arretrate per un assetto maggiormente sportivo -, ed una strumentazione, “ovviamente” digitale e ad ampie modalità di personalizzazione, che trova posto sulla scatola-serbatoio.

Per concludere, un occhio ai costi. La tecnologia up-to-date si paga: il prezzoper entrare in possesso di un esemplare di Rmk E2 parte da circa 25.000 euro, 2.000 dei quali vanno versati come caparra al momento dell’ordinazione, ed i restanti 23.000 euro andranno saldati più avanti, contestualmente alla consegna. I primi esemplari potrebbero essere pronti per la prossima estate, e sarà interessante seguire l’evoluzione del programma, tenuto anche conto del fatto che la moto elettrica Rmk E2 viene realizzata con modalità quasi completamente artigianali. (fonte: motori.it)

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