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Il 18 maggio del 1988 muore a Milano Enzo Tortora Attualità 

Il 18 maggio del 1988 muore a Milano Enzo Tortora

Accadde oggi: E’ il 18 maggio 1988, 33 anni fa, quando il giornalista e presentatore Enzo Tortora muore nella sua casa di Milano, stroncato da un tumore polmonare. I funerali – a cui parteciparono amici e colleghi tra i quali Marco Pannella, Piero Angela, Enzo Biagi –  si tennero presso la Basilica di Sant’Ambrogio.  Quello di Enzo Tortora, nato a Genova nel 1928, resta uno dei più grandi abbagli della giustizia italiana, ed a 33 anni dalla sua morte resta viva la sua dolorosa ed inquietante vicenda, che lo segnò talmente profondo da portarlo alla morte, senza neppure festeggiare i 60 anni di vita. Il suo nome è ricordato anche per un caso di malagiustizia di cui fu vittima e che fu poi denominato “caso Tortora”. Tortora fu accusato di gravi reati, ai quali in seguito risultò totalmente estraneo, sulla base di accuse formulate da soggetti provenienti da contesti criminali; fu per questo arrestato e imputato di associazione camorristica e traffico di droga. Dopo 7 mesi di reclusione la sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta e venne infine definitivamente assolto. Durante questo periodo, Tortora fu eletto eurodeputato per il Partito Radicale, di cui divenne anche presidente. Morì poco dopo la sentenza che metteva fine al suo calvario

Nel 1985, grazie a Pannella, diventa  parlamentare europeo e lo stesso Parlamento vota all’unanimità contro la richiesta di autorizzazione a procedere ma, dopo un anno, Tortora si dimette da parlamentare, rinuncia all’immunità,  e sconta la pena agli arresti domiciliari. Non si arrende e il 15 settembre del 1985 la corte di appello lo assolve con formula piena. Enzo Tortora torna in televisione il 20 febbraio del  1987, quando ricomincia la sua trasmissione Portobello. Il ritorno in video è emozionante, il pubblico in studio lo accoglie con una lunga standing ovation. Tortora, fisicamente molto provato dalla terribile esperienza, con evidente commozione pronuncia serenamente la famosa frase: Dunque, dove eravamo rimasti?” Il  17 giugno dello scorso anno, voluto dal Presidente Guido Podestà, è stato dedicato ad Enzo Tortora l’Auditorium del Polo Soderini  della Provincia di Milano. In un’ intervista pubblicata da  L’Espresso nel maggio 2010, Gianni Melluso detto il Bello, ex collaboratore di giustizia, uscito dal carcere nel 2009, chiede ufficialmente perdono ai familiari di Enzo Tortora per le dichiarazioni rilasciate ai magistrati giustificandosi. Tortora era stato vittima di una vendetta studiata da un gruppo di camorristi. Le ceneri di Enzo Tortora si trovano al cimitero monumentale di Milano.

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