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DIRITTO ALLA SALUTE ANCHE PER CHI E’ DETENUTO L'Avvocato risponde 

DIRITTO ALLA SALUTE ANCHE PER CHI E’ DETENUTO

Traiamo, dalla recente cronaca pubblicata sul nostro giornale, un argomento che merita sicuramente di essere approfondito e posto all’attenzione della comunità sociale, per tutti i risvolti umani e giuridici che produce.

Tutto prende il via da un accorata lettera di una moglie, che denuncia alle istituzioni competenti il dramma del marito, ospitato nel carcere di Fuorni, che rischia gravi conseguenze fisiche per malattie pregresse, non curabili in ambito penitenziario, (pur essendo non ancora giudicato per i reati eventualmente commessi).

Insieme all’avvocato Simone Labonia, avendo già in altre occasioni approfondito il problema legato alla detenzione ed alle consegue derivanti sia dal punto di vista fisico che psichico, cerchiamo di comprendere meglio cosa sia questo “teorico diritto alla salute”, di cui tanto si parla ma, per cui, spesso tanto poco si fa.

Innanzitutto chiariamo che, la Repubblica Italiana, tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo, in un interesse generico della collettività, garantendo cure gratuite agli indigenti: nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, tranne che per disposizioni di legge, che, comunque, non deve in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto per l’individuo.

Secondo l’OMS, il diritto alla salute è un “diritto fondamentale ed universale” per cui ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, opinioni politiche o condizione economica e sociale, deve poter godere del più alto standard di salute possibile.

Gli studi di settore, realizzati dai Centri di Ricerca Europei, hanno evidenziato come, negli ultimi dieci anni, le disuguaglianze sociali in ambito sanitario siano drasticamente diminuite: ciò ha prodotto un netto miglioramento delle condizioni di vita ed una maggiore aspettativa della stessa, con molte patologie che sono notevolmente regredite.

Per fare un salutare tuffo nella storia, ricordiamo che i Diritti Umani Universali sono stati sanciti il 10 dicembre 1948 (ne festeggiamo quindi i 75 anni di esistenza), a seguito del disastro creato dalla seconda guerra mondiale.

Il servizio sanitario nazionale fu istituito con Legge 833/1978 ed ha costituito il primo traguardo verso un nuovo modello di sanità, superando il precedente sistema mutualistico e fornendo omogeneità di servizi su tutto il territorio nazionale: con una stretta collaborazione degli organismi che operano nella tutela della salute pubblica e privata.

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