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LA REVISIONE DEL PROCESSO È OGGI POSSIBILE: MA CI FU UN TEMPO…. L'Avvocato risponde 

LA REVISIONE DEL PROCESSO È OGGI POSSIBILE: MA CI FU UN TEMPO….

Con l’avvocato Simone Labonia approfondiamo un aspetto del nostro ordinamento giudiziario, grazie anche al clamore mediatico intorno al “processo di Erba“, che riempie le cronache nazionali: parliamo della “revisione processuale“.

Nella seduta del 19 febbraio del 1965 la Commissione Giustizia venne convocata d’urgenza, per approvare una nuova legge che modificasse le regole di detto istituto.
Non tutti conoscono, però, lo strano caso giudiziario che portò il Parlamento a discutere e ad approvare, in poco tempo, quella legge.

Anni prima ad Avola, in provincia di Siracusa, la moglie di un contadino aveva denunciato la scomparsa del marito. Gli inquirenti fecero una perquisizione a casa del fratello dello scomparso, essendo noto che tra i due non corressero buoni rapporti, e rinvennero tracce di oltre due litri e mezzo di liquido ematico della vittima.

Anche se il cadavere non venne mai trovato il quantitativo di sangue rinvenuto non lasciava spazio a dubbi e la Corte di Assise ritenne certa la morte dello scomparso per mano del fratello.

Quest’ultimo trascorse in carcere sette anni prima che un giornalista, improvvisandosi investigatore, riuscisse a ritrovare il “defunto” ancora vivo: il presunto “morto”, stanco dei continui litigi, aveva volontariamente deciso di far perdere le proprie tracce.

Secondo l’ordinamento processuale del tempo non era possibile ottenere la revisione perché si trattava di un’ipotesi non contemplata dal legislatore.

Fu così che venne modificato l’art.554 cpp e introdotta la possibilità di chiedere la revisione del processo anche nei casi in cui “dopo una condanna per omicidio doloso, preterintenzionale o colposo, siano sopravvenuti o si scoprano nuovi elementi di prova che, soli o uniti a quelli già esaminati, rendano evidente che la morte della persona non si è verificata“.

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