Comunali Baronissi, Memoria in Movimento: la nostra associazione non è schierata
Lettera alla candidata sindaca Anna Petta da parte di Angelo Orientale di Memoria in Movimento che aveva chiesto per sabato un confronto pubblico tra i candidati a primo cittadino a Baronissi.
“Ci sono motivi importanti, sul piano personale e associativo (ne citerò solo due) che mi impongono di dare una risposta pubblica ad una esternazione pubblicata da un organo di informazione da sempre attento a Baronissi, alle dirette del consiglio comunale e alle interviste al Sindaco. Il primo è un doveroso ringraziamento al tuo diniego al confronto perché ci hai fatto risparmiare la spesa della stampa e dell’affissione dei manifesti. Una cifra esigua per tanti (esigua anche rapportandola alle spese che stai affrontando per questa campagna elettorale) ma per l’associazione Memoria in Movimento, che è totalmente autofinanziata dai propri soci, quella esiguità di spesa rappresenta una uscita economica rilevante. Il diniego di altri candidati, non tutti per fortuna hanno espresso il diniego, per noi era più che scontato visto che loro conoscono molto bene il costante e determinato impegno di Memoria in Movimento sia per la difesa della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, sia contro ogni proposta di modifica costituzionale, ad esempio il premierato, che va in direzione opposta. L’altro motivo che mi spinge a rispondere è la necessità di difendere l’immagine e la onorabilità dell’associazione che momentaneamente rappresento e che nel mio piccolo contribuì a fondarla. Cito “Diciamo no a confronti pubblici pilotati….. La nostra decisione si basa sul fatto che tale confronto è organizzato da candidati presenti nelle liste dei nostri competitor, dai loro supporter”. In tutta sincerità non so a quali candidati ti riferisci ma ti posso affermare con estrema facilità e che nessuno potrà smentirmi che non c’è nessun socio dell’associazione Memoria in Movimento candidato a Baronissi. E anche se ci fosse stato sarebbe stata una sua libera e personale decisione. Al contempo non mi risultano soci che abbiano l’abilitazione per la patente della “pilotina” (termine che solo gli amanti del mare e gli addetti ai porti capiranno). Insomma la tua tesi è siamo schierati e quindi non possiamo garantire “l’imparzialità”. Or bene l’associazione Memoria in Movimento non è schierata in questa campagna elettorale. Tanti di noi come singoli lo sono anche in campi diversi e lo sono sempre stati. Pensa che alcuni di noi sono schierati con la tua compagine. Addirittura uno di loro, che è un socio tra i più autorevoli dell’associazione, non solo è un iscritto al tuo stesso partito ma si è distinto in modo particolare, spendendo moltissime energie mentali e di pazienza e moltissimo del poco tempo libero che ha a disposizione, affinché la tua candidatura fosse stata unitaria dell’intero vostro partito e che la tua compagine comprendesse anche le aree politiche e culturali più marcate a sinistra. Non c’è riuscito. Per onestà intellettuale devo anche sottolineare che questa accusa di “essere pilotati” mi fa sorridere e la considero bizzarra. Conosco la genesi della tua candidatura solo dalle cronache dei quotidiani locali e da i tuoi post e quindi il dibattito interno, gli incontri, gli “sponsor” politici ecc. non mi sono noti e credo anche che non interessano ai più. Però mi è chiaro la tempistica della formalizzazione e ufficializzazione della tua candidatura avvenuta solo quando, per qualche motivo bizzarro, l’intero sistema dei semafori della città di Salerno erano tutti contemporaneamente con la luce verde accesa. Quindi la domanda è chi e quando è pilotato? Ora al di là delle battute una critica nel merito della vicenda te la devo fare. Se invece di ascoltare esclusivamente i consigli (a mio parere pessimi) di parte del tuo staff e/o portatore di notizie riportati con lo stesso stile dei vecchi telegrammi del vecchio sistema postale avresti alzato il telefono e chiesto a noi informazioni più precise avresti scoperto che:
- Durante il dibattito/confronto non ci sarebbe stato nessun esponente dell’associazione Memoria in Movimento, men che mai io, a fare le domande;
- Le domande che sarebbero state poste sarebbero state solo domande individuale. Nel senso che sarebbero state domande specifiche questioni su alcuni punti dei programmi ufficialmente presentati che a nostro parere o comprendevano contraddizioni o erano poco chiare. Sai abbiamo ancora la pessima abitudine di leggere e tentare di comprendere le proposte politiche;
- La tua esternazione mi conferma che hai parlato di noi senza neanche conoscerci. Eppure abbiamo organizzato e fatto in passato diverse iniziative nella città di Baronissi in cui uno dei più importanti relatori era l’attuale sindaco uscente a cui anche in questa occasione lo ringraziamo pubblicamente. Ti cito la prima e l’ultima fatta e che manco a farlo apposta avevano il patrocinio del comune. La prima, 05/04/2016, in cui ricordammo la vita, le opere e gli insegnamenti di due studiosi del diritto del lavoro conosciuti ed apprezzati a livello nazionale (spero che almeno li hai sentito nominare): Fabio Mazziotti e Antonio Siniscalco. Quest’ultimo figlio di Baronissi e ha anche saputo rappresentare in modo eccezionale e puntuale la città a cui aspiri di guidare. L’altra, 26/03/2024, discutemmo del premierato e dell’autonomia differenziata. In tutta sincerità non mi pare di averti vista nelle due Infine se ci fosse stata questa auspicabile telefonata o contatti con noi (anche attraverso il tuo staff disinformato) avresti scoperto che l’associazione Memoria in Movimento pur essendo una piccola associazione annovera al proprio interno intelligenze, professioni, passioni enormi ma che pur avendo orientamenti partitici diversi tutte/tutti legati sui temi cari all’associazione. Oltre me (che sono semplicemente ma fieramente un ex operaio edile per di più non scolarizzato) trovi diversi e autorevoli professori universitari, esperti del mercato del lavoro e delle politiche migratorie, giornalisti con esperienze trentennali con testate giornalistiche nazionali, ex dirigenti di primo piano della vecchia DC ed esperti del sistema sanitario nazionale, ex ed attuali dirigenti sindacali (non solo della Cgil), storici contemporanei, storici del movimento operaio conosciuti a livello nazionale, esperti delle società contemporanee, studenti universitari e fino alla sua scomparsa avvenuta un anno fa, c’era anche Peppino Cacciatore, filosofo e accademico dei Lincei.
Infine solo una nota del tutto personale e quindi colgo l’occasione di questa lunga ma obbligata risposta. Se e quando avrò la possibilità di chiederti avrei tre domande da porti:
Giustamente sottolinei il dato che per 15 anni hai ricoperto la carica di vice sindaco. Mi complimento visto che in politica 15 anni rappresentano più di una era geologica. Nei fatti rappresenti un ponte ideale tra l’esperienza dell’amministrazione Moscatiello (nel tuo stesso programma richiami la “città giardino” che è stato e sarà meritoriamente opera del sindaco Moscatiello) con l’esperienza di Valiante che si presentò 10 anni fa come l’anti Moscatiello. Quindi la domanda sorge spontanea al di là dei bei programmi, delle belle idee, delle buone intenzioni ecc. ma dietro quel fiume di parole qual è l’anima valoriale di tali progetti? Qual è la spinta ideale? O si pensa che presentarsi alle elezioni sia solo per “amministrare” come se un territorio sia un semplice condominio solo più grande?
Da questa domanda discende la seconda questione che mi preme sottolineare. Il comune di Baronissi ha tra le sue disponibilità vari beni comuni. Alcuni di questi, scusami se mi auto cito, sono stati acquisiti dall’ente dopo essere stati sequestrati a seguito della famosa operazione “Gattopardo” che iniziò anche grazie alla mia persona. Se non sai a cosa mi riferisco non preoccuparti visto che la prima segnalazione formale all’antimafia fu fatta nel dicembre del 1997 e tu eri abbastanza piccina allora. Orbene alcuni di questi beni comuni sono stati dati in gestione, o in affidamento o in locazione. Quindi ti chiedo vuoi modificare e/o riscrivere un regolamento comunale di uso e affidamento di tali beni con l’obiettivo al fine di garantire sempre e concretamente che rimangano un bene comune e con l’effettiva utilizzazione da parte dei cittadini. Quindi non una gestione di tipo privatistico. Per concludere la tua eventuale giunta ha intenzione di nominare un “City Manager” se si è possibile conoscere il nominativo prima delle elezioni?” scrive Angelo Orientale di Memoria in Movimento.