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Violenza su una ragazza sulla Circumvesuviana, tre fermi Italia e Mondo 

Violenza su una ragazza sulla Circumvesuviana, tre fermi

La Polizia di Stato ha fermato tre giovani, tra i 18 e i 20 anni in relazione agli abusi subiti ieri pomeriggio da una 24enne in un ascensore della locale stazione della Circumvesuviana.

I tre, italiani e residenti nell’area vesuviana, sono stati identificati anche grazie alla descrizione fornita dalla vittima, che nel frattempo è stata dimessa dalla clinica Villa Betania ed è tornata a casa. Ad indagare sulla violenza, gli agenti del commissariato di San Giorgio a Cremano della Polizia di Stato insieme alla squadra mobile.

L’episodio – avvenuto nell’ora di punta – riaccende i riflettori sulla questione sicurezza a bordo di una linea tra le più affollate e problematiche della Campania, dove nel 2013 furono addirittura utilizzate per alcuni giorni scorte armate a bordo dei convogli, dove spadroneggiavano vandali e baby gang. La giovane è stata notata intorno alle 18 mentre piangeva al cellulare raccontando alla madre l’accaduto.

La stazione di San Giorgio a Cremano è già finita più volte sotto i riflettori della cronaca: appena un mese fa sono stati ripristinati i murales di Massimo Troisi e Alighiero Noschese, entrambi nati qui, vandalizzati con vernice spray nell’ottobre scorso. E nel marzo scorso a San Giorgio fu bloccata una baby gang di ben 19 ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, che si preparava a salire su un treno armata di coltelli, mazze e tirapugni. Ma è lungo l’elenco degli episodi di teppismo e violenza verificatisi lungo le linee della Circumvesuviana, che collega Napoli con alcune decine di comuni dell’hinterland. Tre anni fa un gruppo di vandali costrinse un capotreno a fermare un convoglio, per poi scendere e bersagliarlo di pietre; pochi giorni prima una passeggera era stata ferita proprio da un lancio di sassi. Il primo maggio 2013 il treno su cui viaggiava l’allora ministro per i beni culturali, Massimo Bray, diretto a Pompei, fu costretto a fermarsi per atti vandalici: episodi che si susseguirono anche nei giorni successivi, tanto da spingere l’Eav a far viaggiare sui treni, per qualche tempo, guardie giurate armate. Fonte: Ansa

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