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VIOLENZA SESSUALE: UN’EPIDEMIA CHE DILAGA! L'Avvocato risponde 

VIOLENZA SESSUALE: UN’EPIDEMIA CHE DILAGA!

La cronaca del nostro giornale ha riportato la notizia di denunzia di stupro da parte di una turista, violentata nell’angusto retroservizio di un locale commerciale.

Insieme all’avvocato Simone Labonia ed allo staff di penalisti del suo studio legale, osserviamo la vicenda da un’ottica giuridica

La violenza privata a scopo sessuale è un fenomeno insidioso ed in costante ascesa, che mina la sicurezza e la dignità dell’intera società: in un contesto nazionale, le statistiche evidenziano un aumento preoccupante di casi riportati alle autorità competenti.
Secondo dati recenti, nel corso degli ultimi cinque anni, si è registrato un aumento del 30% dei casi accertati, con una media di 5.000 denunce all’anno in tutta Italia, che sono solo la punta emergente di una realtà molto più vasta di episodi sottaciuti.

La normativa vigente, con l’art.609-bis del Codice Penale, definisce chiaramente la violenza sessuale come un crimine grave e punibile con la reclusione da 6 a 12 anni.
Nonostante l’esistenza di leggi severe, la realtà sul campo spesso mostra una difficile applicazione delle stesse, per quanto la Cassazione, massima autorità giudiziaria, abbia sottolineato la gravità di questo reato, confermando l’aggravante della “ridotta possibilità di difesa” da parte delle vittime.

Tale fattispecie risiede sia nelle modalità dell’azione delittuosa, che spesso limita a livello fisico qualunque tipo di reazione, sia nelle barriere socioeconomiche, culturali e psicologiche, che impediscono alle vittime di accedere alla giustizia e di denunciare i propri aggressori.
Le esigue risorse a disposizione delle Forze dell’Ordine, rendono difficile il perseguimento efficace di questi reati,
per quanto gli uffici di Procura della Repubblica svolgano un ruolo cruciale nel garantire che, i casi di violenza privata a scopo sessuale, vengano indagati e portati davanti agli organi giudicanti.
Tale attività viene sicuramente penalizzata dal sovraccarico di lavoro e dalla carenza di personale specializzato: elementi che possono limitare la capacità di risposta della Giustizia, soprattutto nei confronti delle “fasce deboli” della popolazione.

Per contrastare efficacemente questo fenomeno, è fondamentale un approccio multidisciplinare che coinvolga non solo le istituzioni giudiziarie, ma anche servizi sociali, centri di supporto alle vittime e campagne di sensibilizzazione pubblica.

Investire in risorse umane e finanziarie destinate alla prevenzione ed al contrasto della violenza sessuale, è un passo essenziale per proteggere i diritti fondamentali di tutti i cittadini, attraverso un impegno collettivo ed un’azione coordinata, finalizzata a contrastare efficacemente il problema e garantire un futuro più sicuro e dignitoso per chi, oggi, è costretto a subire.

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