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Micro imprese a rischio, l’allarme di Alessandro D’Amico vice presidente nazionale Unica Attualità Economia 

Micro imprese a rischio, l’allarme di Alessandro D’Amico vice presidente nazionale Unica

“Sostenere le micro e piccole imprese con incentivi e agevolazioni che consentano l’abbattimento dei costi energetici, l’alleggerimento della burocrazia, o la possibilità di realizzare piccoli interventi di ammodernamento”. Per il vice presidente nazionale di Unica, Alessandro D’Amico, responsabile delle sede salernitana dell’Unione nazionale delle micro e piccole imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato, occorre «un cambio di passo per aiutare le micro piccole imprese a competere e a scongiurare il pericolo “chiusure”» soprattutto a fronte delle 5808 cessazioni registrate nel 2023 dalla Camera di Commercio di Salerno.

«Seppure il bilancio imprenditoriale del 2023 si è chiuso con un saldo attivo – commenta D’amico – leggermente inferiore a quello del 2022, confrontando la distribuzione delle iscrizioni per settore di attività con il periodo prepandemia risultano ridimensionate le iscrizioni delle attività commerciali (-2%). Piccole botteghe, negozi di prossimità, ristoranti che stentano ad andare avanti – continua – a fronte di costi di gestione troppo elevati per l’abbattimento dei quali non è previsto nessun incentivo né sgravio. Commercianti costretti a tirare giù le saracinesche come dimostrano i dati dell’ultimo report della Camera di Commercio di Salerno sulle forme giuridiche delle imprese, dove si registrano risultati negativi sia per le società di persone e le imprese individuali, sia sulle cessazioni, quasi 6mila, comprese quelle disposte d’ufficio dalla Camera».

Dal rapporto “Movimimprese Salerno 2023” della Camera di Commercio si rileva, infatti, che il saldo imprenditoriale del 2023 sul territorio provinciale è complessivamente più modesto di quanto registrato nell’anno precedente (nel 2022 era di 779 imprese in più), per effetto di una contrazione nelle nuove imprese iscritte, invece risultano stabili le chiusure di attività per un totale di 5.808 cessazioni, comprese quelle disposte in via amministrativa dalla Camera di commercio.

 «Il dato sulle nuove imprese iscritte – conclude – è il peggior risultato degli ultimi dieci anni. La situazione si fa sempre più preoccupante per via delle numerose chiusure, fra negozi e ristoranti, che si continuano a registrare a Salerno come in provincia. Occorre un cambio di passo decisivo, con agevolazioni e incentivi mirati all’abbattimento dei costi reali che le micro imprese sostengono».

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