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Studenti-lavoratori in aumento: come conciliare le due attività Attualità Unisa e Scuola 

Studenti-lavoratori in aumento: come conciliare le due attività

Negli ultimi anni, sempre più studenti hanno deciso di affiancare la carriera lavorativa a quella accademica. Un fenomeno in forte crescita, aumentato anche a causa della pandemia di Covid-19 e della crisi economica, che hanno portato gli studenti a cercare un lavoro durante il periodo universitario per poter affrontare e superare le difficoltà di questo momento delicato.

Studiare e lavorare in contemporanea: le motivazioni

Secondo l’ultimo rapporto Eurostudent sulle condizioni di vita degli studenti universitari, in Italia uno studente su quattro svolge un lavoro retribuito in contemporanea alla propria carriera universitaria. Ma quali sono le motivazioni che spingono i giovani a fare questa scelta?

Sicuramente il desiderio di indipendenza e di autonomia: disporre di soldi propri è infatti al primo posto nella classifica dei motivi che portano gli studenti a lavorare, seguito dall’esigenza di far fronte alle spese primarie, fare esperienza entrando nel mercato del lavoro, sostenere i costi degli studi e mantenere altre persone.

 

Come conciliare le due attività: i consigli 

Ma come è possibile conciliare studio e lavoro? Per portare avanti entrambe le attività è necessario focalizzarsi sull’obiettivo, pianificare il tempo a disposizione, acquisire un metodo di studio efficace ed evitare il multitasking. Accanto a questo, però, deve esserci una scelta ponderata sia del posto di lavoro che dell’università.

Per questo motivo, uno dei consigli per combinare studio e lavoro è valutare di iscriversi a una delle università telematiche riconosciute dal Miur. L’elenco di questi atenei è disponibile online, ed è possibile scegliere tra moltissime facoltà diverse. Le università telematiche consentono agli studenti di seguire le lezioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, e di poter disporre dei materiali online 24 ore su 24. Inoltre, non essendoci alcun test di ingresso e nessun obbligo di frequenza, sarà possibile iscriversi e seguire le lezioni in qualsiasi momento, assecondando così le necessità di tutti.

Mantenere abitudini di vita sane, fare sport, dormire sufficientemente e mangiare bene sono altri accorgimenti utili per conciliare al meglio studio e lavoro, due attività che hanno bisogno di essere bilanciate e alternate a momenti di svago e di riposo.

Campania: molti atenei, ma pochi iscritti

Nonostante sia la seconda regione d’Italia per numero di università statali, tra vent’anni la Campania potrebbe non avere più studenti. Secondo uno studio dell’ISTAT, infatti, nel 2041 la fascia d’età degli universitari (popolazione compresa tra i 19 e i 25 anni) diminuirà del 16%, provocando una vera e propria desertificazione universitaria.

Considerando che negli ultimi dieci anni più di un milione di persone si sono spostate dal Sud al Nord e che la Campania è sia la regione da cui partono più emigranti che la terza per flussi di universitari in uscita, tra gli atenei a rischio di estinzione ci sono quasi tutti gli istituti campani. La politica sta iniziando a rendersi conto della gravità del problema, ma da cosa dipende tutto ciò?

Sicuramente tra le cause principali troviamo la poca attrattività degli atenei e la scarsità dei servizi della regione: la mancanza di aule, residenze universitarie e biblioteche, unita alla carenza di trasporti e infrastrutture digitali, spinge infatti i giovani a studiare in altre regioni, aumentando così il fenomeno della desertificazione, o a iscriversi alle università telematiche, che rappresentano invece una possibile soluzione alla fuga di cervelli.

 

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