Sperimentazione dei farmaci anti-covid fra polemiche e speranze
Mentre da un lato il ministero della salute comunica l’inizio della sperimentazione su alcuni farmaci anti-covid, dall’altra il virologo Roberto Burioni lancia una stoccata contro l’Aifa.“In Italia la prima sperimentazione clinica decisa sulla base di un video di YouTube postato da uno sconosciuto. La vita ha più fantasia di me” questo il commento del noto virologo che oltre a sorridere sulla situazione, coglie l’occasione anche per criticare la decisione dell’Aifa stessa – “Le sperimentazioni si devono iniziare dopo una analisi rigorosa dei dati scientifici, non seguendo la spinta della pubblica opinione. Di Bella e Stamina sono vergogne che non devono mai più ripetersi”.
Intanto stamane sul sito del Ministero della salute venivano riportate le seguenti informazioni:
Favipiravir (Avigan)
“Il Comitato – ha commentato il ministro della Salute Speranza all’annuncio della decisione di Aifa- sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia. Nei prossimi giorni i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso”.
Tocilizumab
Su questo medicinale, già utilizzato nel trattamento di altre patologie come l’artrite reumatoide, è in corso uno studio multicentrico di fase 2 sulla sua efficacia e sicurezza nel trattamento di pazienti con polmonite da COVID-19 . Lo studio, che dovrebbe terminare entro la metà del mese di maggio 2020, nasce dai risultati di un’esperienza resa nota da ricercatori cinesi.
Tocilizumab è un anticorpo monoclonale diretto contro il recettore dell’IL-6, uno dei mediatori dell’infiammazione che consegue alla risposta immunitaria contro il virus che si realizza a livello degli alveoli polmonari. Tale risposta immunitaria e la conseguente “tempesta citochinica” finiscono con il produrre un significativo danno al parenchima polmonare che riduce notevolmente la funzionalità respiratoria.
Alle ore 12.00 del 20 marzo 2020, si sono registrati per la sperimentazione con tocilizumab 281 centri e sono stati arruolati 411 pazienti.
Remdesivir
L’Italia partecipa a due studi di fase 3 promossi da Gilead Sciences per valutare l’efficacia e la sicurezza della molecola sperimentale Remdesivir negli adulti ricoverati con diagnosi di COVID-19.
Gli studi saranno inizialmente condotti presso l’Ospedale Sacco di Milano, il Policlinico di Pavia, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Sono in identificazione, in collaborazione con AIFA, altri centri in Regioni con alta incidenza dell’infezione da coronavirus per l’inclusione negli studi.
Associazione di farmaci Lopinavir-Ritonavir
Un primo studio su malati Covid-19 è stato effettuato a Wuhan (Cina) per testare l’efficacia della combinazione dei farmaci Lopinavir-Ritonavir. I protocolli attualmente in uso presso i principali centri clinici, nonché le più recenti Linee guida SIMIT Lombardia, prevedono l’utilizzo di questi medicinali in fasi più precoci e in pazienti meno compromessi di quelli su cui è stata effettuata la sperimentazione in Cina. L’Aifa comunica che è stata osservata una tendenza verso la riduzione della permanenza in unità di terapia intensiva a favore dell’associazione di questi farmaci.