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Scafati. Questione ospedale Scarlato e sentenza del Tar contro l’ordinanza del sindaco, precisazioni di Aliberti Cronaca 

Scafati. Questione ospedale Scarlato e sentenza del Tar contro l’ordinanza del sindaco, precisazioni di Aliberti

Questione ospedale Mauro Scarlato: ieri a Palazzo Mayer si è tenuta una conferenza stampa, voluta dal sindaco Pasquale Aliberti alla presenza degli avvocati che difendono il Comune Marcello Fortunato e Brigida Marra. Un incontro per fare delle precisazioni in merito all’ordinanza emessa dal primo cittadino di Scafati e alla sentenza del Tar Campania, ma anche una nuova occasione per chiamare a raccolta i primi cittadini dell’Agro sarnese nocerino e del Vesuviano per organizzare una grande manifestazione di protesta sotto palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania.

Aliberti in primis ha voluto però precisare la vicenda molto chiacchierata dell’incidente a Scafati e del ritardo nei soccorsi: “Non ho aggredito alcun medico o infermiere quando ho assistito all’incidente dove sono rimaste coinvolte tre persone, di cui una ferita in modo più grave. Sono intervenuto, in primis, in qualità di medico e poi come sindaco e se ho alzato un po’ il tono di voce è stato solo per evidenziare un malfunzionamento del sistema sanitario, per il quale infermieri e autisti del 118 non c’entrano assolutamente nulla”. Subito dopo il Sindaco è passato sulla questione dell’ordinanza sindacale bocciata dal Tar. Il primo cittadino ha tenuto a precisare che l’ordinanza sindacale del 25 ottobre 2023 di riapertura del punto di primo intervento dell’ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati rimane in essere perché la Regione Campania non l’ha impugnata. Il provvedimento, infatti, era indirizzato sia all’Asl che alla Regione Campania. Ad impugnarlo è stata solo l’Asl Salerno, che ha proposto ricorso al Tar Campania: la giustizia amministrativa lo ha accolto, ma ha confermato l’emergenza rispetto alla quale il 30 dicembre 2023 è stata anche notificata una diffida ad adempiere. “Ora cosa farà l’Asl. La nostra battaglia su questo fronte continua per tutelare il diritto alla salute dei cittadini. L’auspicio è quello di aprire un dialogo costruttivo con tutti i sindaci dell’agro-nocerino e capire in che direzione si vuole andare, perché continuando in questo modo, senza gli strumenti adatti per affrontare l’emergenza di primo livello, si rischia tanto”, spiega il Sindaco Pasquale Aliberti.

Subito dopo la parola è passata al legale dell’Ente l’avvocato Marcello Fortunato che ha precisato: “C’è una sentenza del Tar del 2014 che ordinava all’Asl la riapertura del punto di primo intervento dell’ospedale di Scafati, che è rimasto attivo fino al 2020, quando è poi scoppiata l’emergenza Covid. Successivamente è stato chiuso e non è stato più riaperto. L’ordinanza che il sindaco ha emesso lo scorso 25 ottobre, come detto, era indirizzata all’Asl e alla Regione. La Regione non ha proposto ricorso per cui sono decorsi i termini per impugnarla. L’Asl che ha presentato ricorso, si è visto accogliere tale ricorso, ma in questa sede bisogna specificare che il Tar non ha dichiarato l’incompetenza del sindaco ad emettere un simile provvedimento. Il Tar ha specificato che l’incompetenza del sindaco è riferita ai limiti di applicazione dell’ordinanza in riferimento all’ambito territoriale, nel senso che il sindaco non poteva renderla valida oltre il territorio del Comune di Scafati”. Infine, il legale ha anche evidenziato che l’Asl, nella deposizione degli atti difensivi al momento della proposizione del ricorso, ha sostanzialmente confermato una emergenza sanitaria presente sul territorio dell’agro-nocerino. Altro dato significativo che è emerso riguarda la proposizione da parte dell’Asl, a seguito dell’ordinanza del sindaco di Scafati, di indire dei concorsi pubblici per la selezione di medici da assegnare al punto di primo intervento di Scafati. In sostanza, si è voluto evidenziare che, nonostante l’accoglimento del ricorso che l’Asl ha presentato al Tar, la stessa Asl, ad oggi, risulterebbe inadempiente rispetto alla sentenza di dieci anni fa quando la giustizia amministrativa aveva ordinato la riapertura del punto di primo intervento. Una riapertura che è stata richiesta attraverso la diffida ad adempiere dello scorso 30 dicembre che, ad oggi, non è stata ancora riscontrata. Ora, l’Ente, attende le prossime mosse dell’Asl, nell’auspicio di aprire un tavolo di confronto per la risoluzione delle problematiche poste all’attenzione dell’opinione pubblica.

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