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RISVOLTI LEGALI DI UN FATTO DI CRONACA. Fermato un cacciatore privo di porto d’armi, con il fucile di un amico L'Avvocato risponde 

RISVOLTI LEGALI DI UN FATTO DI CRONACA. Fermato un cacciatore privo di porto d’armi, con il fucile di un amico

Nel corso della trascorsa settimana è stata pubblicata, dal nostro giornale, la notizia che le guardie venatorie della Provincia hanno fermato, nel corso dei loro controlli abituali, un cacciatore sprovvisto di porto d’armi che deteneva un fucile da caccia prestatogli da un amico. Non volendo entrare nell’annosa diatriba sulla opportunità o meno di consentire tale tipo di “attività sportiva” in cui, a pagarne il conto, sono delle povere ed innocenti bestiole, addentriamoci, invece, a valutare se e quali possono essere i risvolti legali di tale comportamento.

È noto che, per poter detenere armi da fuoco, necessita una specifica autorizzazione rilasciata dalle competenti autorità di pubblica sicurezza. Il legislatore ha sanzionato, in maniera particolarmente attenta, tutte le omissioni a tale disposizione, essenzialmente per ridurre al minimo i rischi comportati dall’uso indiscriminato e non qualificato di armi da fuoco.

Cedere un’arma ad un conoscente privo di regolare autorizzazione, è REATO PENALE a tutti gli effetti, punibile ai sensi dell’articolo 697 Codice Penale. E badate bene! Non è necessario che l’arma venga illecitamente affidata per un lungo lasso di tempo, ma basta che ciò avvenga anche solo per pochi minuti. Questo concetto è stato approfondito e chiarito dalla sentenza 35298/2021 della Cassazione Penale – Sezione Prima, che ha confermato la condanna a 5 mesi di reclusione e 900 euro di multa per due amici che si erano scambiati, per una brevissima frazione di tempo, un fucile da caccia, pur essendo, uno dei due, sprovvisto di regolare porto d’armi.

A poco sono servite, nella fattispecie, le giustificazioni di un atto puramente goliardico, ed a nulla sono valse le motivazioni che, comunque, c’era la presenza del titolare dell’autorizzazione amministrativa. Fate attenzione, quindi, cacciatori dei nostri boschi: non affidate la vostra arma a nessuno, se non è abilitato all’uso della stessa. Dietro ogni cespuglio, può esserci una guardia venatoria pronta ad intervenire.

Per maggiori informazioni è possibile richiedere la consulenza specialistica dei legali dello Studio Legale Labonia.

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