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RISSE E VIOLENZE SENZA FRENI L'Avvocato risponde 

RISSE E VIOLENZE SENZA FRENI

“Rissa ad Eboli, primaria aggredita da un infermiere a Nocera Inferiore, marito e moglie picchiati a martellate a Matinella, violenta lite in strada ad Agropoli”: queste sono solo alcune notizie pubblicate nella recente cronaca provinciale del nostro giornale.

Molte persone “normali” si pongono una domanda su cosa stia accadendo al pacifico convivere civile, e che cosa stia portando la mente umana ad essere sempre più disponibile, nell’attuare comportamenti violenti e senza freni inibitori. Indubbiamente la tensione della nostra cosiddetta “società civile”, crea sempre maggiori tensioni e non esiste nessun aspetto del quotidiano, dove sempre di più non si manifestino difficoltà e problematiche di sopravvivenza.

Indubbiamente il problema abbraccia tematiche sociali troppo complesse per essere trattate in questa rubrica dove, come sempre insieme all’avvocato Simone Labonia ed al suo staff di professionisti, cerchiamo di chiarire cosa preveda la nostra normativa in casi simili.

L’art.588 Codice Penale prescrive che, chiunque partecipi ad una rissa è punito con una multa fino ad €2.000: se durante il fatto taluno rimane ucciso o ferito, anche per la sola partecipazione, la pena è della reclusione da 6 mesi a 6 anni di carcere.

Ovviamente la “ratio legis” tende a tutelare non solamente la vita e l’incolumità delle persone, ma anche la tranquillità e la sicurezza pubblica.
Il reato si configura quando vi è violenza tra gruppi contrapposti, con manifesta volontà reciproca di attentare l’altrui incolumità.

Non è dunque necessario, per essere imputabili, la prova di aver prodotto un danno fisico, essendo sufficiente la mera partecipazione di almeno tre persone al fatto. Ovviamente, il delitto non sussiste quando una delle parti opponga solo resistenza passiva, senza una precedente provocazione: detto comportamento provocatorio può essere indicato come attenuante, laddove configuri gravissime offese apportate agli aggressori.

Il reato diventa perseguibile d’ufficio solo se le lesioni personali sono gravi, con una prognosi di almeno 40 giorni di guarigione.

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