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Pagani, stangati i signori dello spaccio alla Lamia Cronaca Provincia e Regione 

Pagani, stangati i signori dello spaccio alla Lamia

Undici condanne per 61 anni complessivi di reclusione per lo spaccio alla Lamia, cuore di Pagani. Sul banco degli imputati nel processo “Lamia Connection” c’erano Salvatore De Maio, alias “Tore O’niro”, il leader del gruppo che aveva monopolizzato il centro storico della città di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori: per lui 11 anni e 8 mesi di reclusione. Era sua secondo il pm della Dda di Salerno Enzo Senatore la macchina organizzativa per la vendita al minuto di cocaina e marijuana per gli assuntori che provenivano anche da altre comunità dell’Agro nocerino sarnese.  Se anni e 3 mesi per Vincenzo Pepe  considerato dalla Procura Antimafia di Salerno il braccio destro di De Maio. Quindi 8 anni e 3 mesi per Alfonso Belluno, 7 anni e 10 mesi per Ciro Califano, 7 anni e 7 mesi per Salvatore Olivieri, 7 anni e 5 mesi per Ivan Pepe, 6 anni e 3 mesi per Vincenzo Pepe, 4 anni e 3 mesi per Giuseppe Pepe,, 3 anni e 7 mesi per Domenico Sciortino, un anno per Carmine Ursolino, 10 mesi per Vincenzo Fierro. Altri 13 sono stati assolti dalle accuse. Sentenza emessa ieri dal collegio del Tribunale di Nocera Inferiore, presidente Cinzia Apicella. Quattro strade diventate il riferimento degli assuntori di droga residenti a Pagani e non solo. Il quadrilatero del centro storico – via Matteotti, via Astarita, via San Francesco e viale Trieste – era sotto la totale egemonia del gruppo di “Tore O’niro” che, facendosi leva sui legami esistenti con il clan Fezza-D’Auria Petrosino, aveva instaurato un clima di terrore e riverenza nel cuore del quartiere Lamia. A dare manforte al clima di intimidazione- secondo l’Antimafia- era anche la figura di Salvatore Olivieri, che fungeva da “avvistatore” e persona di fiducia del capo del presunto sistema (ma.me.)

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