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NAUFRAGIO COLPOSO L'Avvocato risponde 

NAUFRAGIO COLPOSO

Purtroppo la cronaca del nostro giornale ha dovuto diffondere la triste notizia dell’incidente avvenuto nel mare della Costiera Amalfitana, in cui ha perso la vita una nota editrice americana.

Lo Studio Legale Labonia, nel corso degli anni, ha più volte affrontato le problematiche che nascono dal reato di “naufragio colposo”.

Ovviamente, in questa circostanza, non entreremo nei dettagli delle modalità del sinistro, essendo ancora in corso gli accertamenti della Procura, ma faremo solo una carrellata su quanto la nostra normativa prevede in casi simili e sulle pronuncie della Corte di Cassazione.
L’articolo 428 Codice Penale prevede, per chiunque cagioni il naufragio o la sommersione di un natante di altrui proprietà, la reclusione da 5 a 12 anni: le disposizioni prendono punibilità maggiorata, se il natante è di proprietà di chi cagiona l’incidente e se dal fatto deriva un pericolo per la pubblica incolumità.
L’articolo 122 del Codice della Navigazione prevede come aggravanti le ipotesi in cui il soggetto attivo sia il comandante della nave o un addetto alla navigazione.
La “ratio” della legge vuole tutelare la messa in pericolo di un numero indeterminato di persone, per condotte che pongono a rischio la salute della collettività.

Come specificano degli approfondimenti attuati dall’avvocato Simone Labonia, in questi casi o similari, si configura un doppio livello di indeterminatezza, rispondente sia agli effetti della condotta negligente che al numero delle persone offese.

In buona sostanza, il delitto viene descritto come “proiezione super individuale”, essendo in grado di colpire singoli individui, come pure la collettività, (cosiddetti reati pluri offensivi).
Varie sono le pronunce della Cassazione in caso di naufragio colposo: citiamo solo la sentenza 16193/2010, intesa a colpire gli organizzatori di trasporto clandestino di immigrati, laddove vengano usate imbarcazioni inadatte.
Uguale fattispecie di reato in considerazione della inadeguatezza del personale posto alla guida delle imbarcazioni.
Nel caso del naufragio di Amalfi, sono in corso gli accertamenti degli inquirenti per ricostruire la rotta e la velocità dei due natanti. Ulteriore aggravante potrebbe configurarsi, nel tragico evento, se venissero confermate dagli accertamenti medici, le notizie che, chi conduceva il gozzo, sarebbe risultato positivo all’uso di sostanze stupefacenti.

 

Per maggiori informazioni è possibile richiedere la consulenza specifica dei legali dello Studio Legale Labonia.

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