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L’Italia a zone, decisione sulla scorta dei sintomatici al covid Attualità Primo piano 

L’Italia a zone, decisione sulla scorta dei sintomatici al covid

Lombardia, Piemonte e Calabria sono zone arancione. Restano rosse Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania; arancioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Basilicata e Puglia; gialle Veneto, Provincia autonoma di Trento, Lazio, Molise e Sardegna.

Le decisioni sono effetto di un indice di trasmissibilità del virus (Rt) appena sopra la soglia di sicurezza di 1, ma con valori medi tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni e Province autonome (nella settimana 4-17 novembre, calcolato su casi sintomatici).

E così esce dal purgatorio dopo due settimane la Lombardia epicentro dell’epidemia fin dall’inizio. Esulta già prima della decisione ufficiale di Speranza il presidente della Regione Attilio Fontana.

“Grazie ai sacrifici dei lombardi ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali”, dice il governatore, per poi precisare che questo non significa “un liberi tutti” e che le misure restano. Per il presidente del Piemonte Alberto Cirio “non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro”. “Un piccolo miracolo istituzionale” la Calabria arancione secondo il presidente facente funzioni Nino Spirlì.

La Val d’Aosta invece non ci sta. Il governatore Erik Lavevaz è arrabbiato: “rimarremo zona rossa e ad ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà”. (ANSA)

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