You are here
LGBTQIA+: TROPPE DIVERSITÀ CI FANNO PERDERE DI VISTA UNA IPOTETICA NORMALITÀ L'Avvocato risponde 

LGBTQIA+: TROPPE DIVERSITÀ CI FANNO PERDERE DI VISTA UNA IPOTETICA NORMALITÀ

Che strani tempi stiamo vivendo: tempi in cui è lecito tutto ed il suo esatto contrario.
Ogni cosa si trasforma alla velocità della luce, in ogni sfumatura della umana esistenza ed i cambiamenti sono talmente rapidi e repentini, da non concederci momenti di adattamento o comprensione.
Tra tutta questa confusione di segnali, che il nostro cervello, a volte, fatica a decifrare, vi è sicuramente l’orientamento sessuale degli individui, ancorché la loro identità di genere ed il modo in cui esprimono la loro corporeità. Risulta già difficile catalogarli ed, oltremodo complesso, anche il solo denominarli!
Ma ecco giungere in aiuto dei comuni normo-mortali, sigle ed acronimi tali da rendere più semplice (forse), il riconoscimento di coloro che si discostano da uno standard di eterosessualità o, ancor più difficile, di cisessualità, (che indica la corrispondenza tra genere biologico ed identità di genere).
La prima sigla che ha accompagnato il nostro “nuovo sapere” è stata LGTB, che comprendeva in un unico agglomerato lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.
Ma il mondo in continua evoluzione, ha fatto sì che si dovessero aggiungere altre lettere! Per cui ecco arrivare la Q per “queer”, (coloro che non riconoscono il concetto di identità binarie), la I per gli “intersessuali”, (ovvero coloro in cui coesistono caratteri maschili e femminili), la A per gli “asessuali”, (ovvero coloro che non provano attrazione sessuale per alcun genere).
In conseguenza, l’ultima versione legittimata e corretta è LGBTQIA+, dove il segno + finale comprende i “gender fluid”, (pronti a cambiare e variare orientamento sessuale), i “gender creative”, (ovvero quei genitori che non danno ai propri figli alcuna limitazione su stereotipi di genere), i “non-binarie”, (coloro che rifiutano lo schema binario maschio femmina), i “pansessuali”, (ovvero quelli che provano attrazione fisica a prescindere dal sesso), ed i “demisessuali”, (ovvero i capaci di provare impulso sessuale solo a seguito di una forte connessione emotiva, qualunque sia il sesso del partner).

Oneroso compito dei giuristi, quello di orientarsi in questo dedalo per garantire parità di trattamento ad ogni appartenente dei singoli gruppi, per far si che nessuno abbia a patire, sulla propria pelle, discriminazione, isolamento, dileggio sociale o violenza.

Per quanto riguarda la nostra capacità di comprensione, è tutta un’altra storia: che cercheremo di approfondire con l’aiuto dell’avvocato Simone Labonia e della sua esperienza professionale.

scritto da 







Related posts