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L’ESTORSIONE E LE SUE VARIE SFACCETTATURE L'Avvocato risponde 

L’ESTORSIONE E LE SUE VARIE SFACCETTATURE

Dei reati contro il patrimonio, ne sono ormai quotidianamente piene le pagine dei giornali e le trasmissioni televisive che si interessano di cronaca.
Svariate sono le sfaccettature che configurano tale genere di comportamenti illeciti: quella che più appare presente, nel panorama dei nostri tempi, è l’estorsione, ovvero quel reato che viene definito dall’articolo 629 codice penale, che punisce chiunque procuri a sé o ad altri un ingiusto profitto, mediante violenza o minaccia, costringendo qualcuno a fare od omettere qualche cosa.
La pena prevista è della reclusione da 5 a 10 anni di carcere ed una multa fino ad €4.000.

Insieme allo staff dello Studio Legale Labonia, specializzato in diritto penale, approfondiamo il problema riferito ad uno specifico aspetto di tale illecito comportamento.

Di fatto, una recente pronuncia della Corte di Cassazione, la n. 32083/2023, ha sancito che la connotazione patrimoniale dell’altrui danno si configura anche con la perdita di un tempestivo esercizio di azione giudiziaria, finalizzata al riconoscimento di un proprio diritto.
Ovviamente, il patrimonio va inteso non solo come insieme di beni materiali, ma di rapporti giuridici attivi e passivi che hanno contenuto economico, in ragione dell’appartenenza ad un medesimo soggetto.
Il caso di specie, contemplato nella sentenza della Corte di Cassazione che abbiamo citato, faceva riferimento ad un soggetto agente, che aveva terrorizzato con minacce una persona offesa, costringendola a non sporgere querela per una truffa subita, con conseguente perdita del diritto di recuperare quanto indebitamente corrisposto.
La Suprema Corte ha riconosciuto l’ingiusto profitto del reo, con il vantaggio di un impunità e di una acquisizione della somma ingiustificatamente percepita, individuando, altresì, l’altrui danno, nella rinunzia forzosa al credito, subita dal soggetto passivo, per somme estorte a mezzo di artifici e raggiri.
La costante giurisprudenza indica che, la minaccia idonea a configurare il reato di estorsione, può assumere forme e sfaccettature diverse: compresa quella di paralizzare la legittima tutela dei propri interessi per ottenere, con la coartazione, il consolidamento di un illecito profitto.
L’articolo 629 Codice Penale ingloba, nei suoi dettami, tutte le forme atte a configurare il delitto ed essenzialmente indirizzate ad ottenere l’impunità giudiziaria: in tale concetto rientra quindi qualunque situazione che possa incidere negativamente sull’assetto economico di un individuo, costringendo colui che è parte lesa di un reato, alla rinuncia di sporgere querela, con conseguente perdita della gestione del proprio assetto patrimoniale.
Tale configurazione di reato, quindi, è sottoposta alle reprimende previste dal nostro Codice Penale, così come indicate.

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