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Il professore Ascierto: “Il covid è in circolazione, bisogna fare attenzione ma non si può tornare al lockdown” Attualità 

Il professore Ascierto: “Il covid è in circolazione, bisogna fare attenzione ma non si può tornare al lockdown”

“Purtroppo il COVID circola ancora, lo abbiamo visto con i focolai che si sono recentemente sviluppati in varie zone d’Italia”. A parlare è il dott. Paolo Ascierto, in prima fila contro la lotta al Covid. Sono 29 i nuovi positivi al coronavirus rilevati ieri in Campania, su 1.546 tamponi: è l’incremento più alto registrato nelle ultime settimane. Secondo i dati dell’Unità di crisi, aggiornati alla mezzanotte scorsa, il totale positivi in Campania dall’inizio dell’epidemia sale a 4.955 su 326.098 tamponi. Nessuna nuova vittima (totale fermo a 434) e un paziente guarito (totale 4.128).

“I numeri non sono per fortuna quelli di marzo e aprile – ha detto il prof. Ascierto“Sebbene alcuni vaccini stiano dando buoni risultati, non saranno pronti prima di un anno e noi non possiamo pensare di tornare a un nuovo lockdown!”“Bisogna essere prudenti e preparati al grande rientro a settembre: i nuovi contagi devono contarsi al massimo sulle dita di una mano!”.  “Sono disponibili alcuni aggiornamenti sui risultati dello studio clinico su tocilizumab nel trattamento degli effetti associati alla polmonite da COVID-19. Gli studi di fase III rimangono sempre i più importanti per dimostrare l’efficacia di un farmaco. Il CoVacta, lo studio di fase III, su scala mondiale, che ha valutato l’efficacia dell’utilizzo del tocilizumab confrontato con il placebo non ha dimostrato un vantaggio statisticamente significativo nel ridurre la mortalità a 4 settimane e nel miglioramento clinico nei pazienti con COVID-19″, dice Ascierto. “Tuttavia- dice Ascierto a Internapoli-, lo studio riporta anche che il tempo di dimissione nei pazienti trattati con tocilizumab risulta essere inferiore. Questo dato potrebbe indicarci che esiste un sottogruppo di pazienti che potrebbe comunque beneficiare del trattamento con tocilizumab. La chiave potrebbe essere in alcuni biomarcatori.

Purtroppo in questi studi – continua Ascierto – come il CoVacta, non sono noti i valori di alcuni biomarcatori che possono permetterci di individuare i pazienti che potrebbero trarre beneficio dal farmaco, quali ad esempio i valori basali di IL-6, PCR, Ferritina, D Dimero.
Ulteriori informazioni potrebbero arrivare dai risultati di altri studi di fase III che stanno valutando l’efficacia di tocilizumab quali l’EMPACTA e il REMDACTA che ne valuta l’efficacia in associazione con l’antivirale remdesivir”.

 

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