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IL MIO CAPO NON MI LASCIA UN ATTIMO DI TREGUA! L'Avvocato risponde 

IL MIO CAPO NON MI LASCIA UN ATTIMO DI TREGUA!

Insieme all’avvocato Simone Labonia, particolarmente attento alle problematiche del mondo del lavoro, rispondiamo al quesito postoci da numerosi lettori, in merito ad una cattiva gestione del rapporto datore/dipendente!

Le condizioni di lavoro “stressogene” rappresentano un problema sempre più diffuso nella società contemporanea, e possono derivare da una serie di fattori: tra cui sovraccarico operativo, pressioni temporali, mancanza di supporto da colleghi o superiori, e ambienti lavorativi inadeguati.
È importante distinguere il concetto di “stress sul lavoro” da quello di “mobbing“, anche se entrambi possono avere gravi conseguenze per i dipendenti.

Il mobbing si riferisce a comportamenti vessatori, intimidatori o discriminatori, mirati a minare la dignità e l’integrità del dipendente, mentre lo stress sul lavoro può derivare da una serie di fattori, non necessariamente correlati al comportamento di singoli individui.

Secondo l’art. 2087 del Codice Civile, i datori sono tenuti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e idoneo a preservare l’integrità fisica e morale dei dipendenti: ciò include il dovere di prevenire le situazioni “stressogene“, che possano comprometterne la salute mentale e fisica.

La punibilità degli inadempienti, in base alla normativa vigente, può manifestarsi attraverso azioni legali intraprese dai dipendenti stessi o dalle autorità competenti.
Tuttavia, dimostrare la responsabilità del datore di lavoro può essere un compito complesso, poiché richiede la documentazione dettagliata delle condizioni vessatorie e delle prove del loro impatto sulla salute e il benessere di chi le subisce.

La difesa della personalità morale dei dipendenti è un principio fondamentale sancito dalla legislazione italiana e dai principi costituzionali: la Corte di Cassazione ha spesso ribadito l’importanza di proteggere l’integrità psicologica dei lavoratori e ha emesso sentenze che riconoscono il diritto ad operare in un ambiente sicuro e privo di stress e molestie.

In buona sostanza, i precipui dettami costituzionali che sottendono alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, sono stati ampliati per includere anche i rischi psicosociali legati allo stesso. Ciò significa che deve non solo essere garantita la sicurezza fisica dei dipendenti, ma anche la protezione da fattori che possano compromettere il loro benessere psicologico.

Un problema serio, dunque, che richiede attenzione da parte del legislatore e della società nel suo complesso.
La legge offre strumenti per proteggere i dipendenti: ma è indispensabile che essi siano consapevoli dei propri diritti e che siano incoraggiati a segnalare eventuali situazioni anomale alle autorità preposte.

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