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Covid e Natale, il ministro Speranza: “Vaccini e comportamenti decisivi” Attualità Primo piano 

Covid e Natale, il ministro Speranza: “Vaccini e comportamenti decisivi”

Vaccino e comportamenti, terza dose e regole. Questa è la ricetta oggi per puntare ad un Natale ‘libero’. La quarta ondata Covid spaventa l’Europa e preoccupa l’Italia, dove salgono i contagi ma ricoveri e terapie intensive sono al momento sotto controllo. Sono 7.569 i nuovi casi di coronavirus registrati nel nostro Paese nelle ultime 24 ore, con tasso di positività all’1,7%. I morti sono 36. Aumentano terapie intensive (+5, in totale 458) e ricoveri ordinari (+50, in totale 3.647). “Sarà un Natale libero”, dice il sottosegretario alla Salute Sileri a Domenica In. Più tardi il ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce che al momento non è prevista l’adozione di nuove misure. E si spinge su vaccini e terze dosi. “Non ci possiamo permettere di vivere con gli esercizi commerciali che non stanno a regime”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Abbiamo la possibilità di contenere l’aumento dei contagi, dobbiamo insistere sulla vaccinazione e sul rispetto dei comportamenti individuali e sociali”, sostiene il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.”Anche in Italia c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questo momento manteniamo le regole esistenti”, afferma Speranza a Che tempo che fa. Ad oggi, dice il ministro, non è prevista l’adozione di nuove misure davanti all’aumento dei contagi. “In questo momento manteniamo le regole esistenti, non c’è dubbio che dobbiamo monitorare il quadro epidemiologico. Il paragone con altri paesi come l’Austria”, che vara il lockdown per i non vaccinati, “non può tenere: l’Austria ha 9 milioni di abitanti e ha 13mila casi, l’Italia ha 60 milioni di abitanti e ha avuto 8.500 casi. C’è una differenza marcata: noi dobbiamo continuare a verificare l’evoluzione della curva, come abbiamo fatto in questi mesi adeguiamo le misure alla curva epidemiologica. Abbiamo bisogno che tutte le persone vaccinate vadano a farsi il richiamo dopo 6 mesi per alzare il livello di protezione”.

“Da diverse settimane in Europa c’è una fase di peggioramento del quadro epidemiologico, era atteso: in autunno e inverno si sta molto al chiuso, c’è maggiore facilità di avere occasioni di contagio. I numeri dell’Italia sono più bassi rispetto a quelli di altri paesi che stanno decidendo misure robuste”, ribadisce. “Anche da noi c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questa fase le precauzioni sono decisive. La vera differenza sta nel tasso di vaccinazione: i nostri numeri sono tra i migliori a livello europeo e mondiali. Ad oggi, l’86,75% degli over 12 ha fatto la prima dose, l’84,12% ha completato il ciclo di vaccinazione”, dice.

Come sarà il Natale? “Dipende da noi. L’indice Rt e l’incidenza che ci saranno tra 10 giorni non sono già decisi, dipendono da noi. I fattori essenziali sono la campagna di vaccinazione – il richiamo è fondamentale – e le modalità comportamentali corrette possiamo evitare le restrizioni. L’indice di contagio tra un mese dipenderà dai nostri comportamenti e dalle vaccinazioni. La stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata straordinaria. Il mio messaggio è questo: nelle prossime settimane arriva una curva insidiosa, non possiamo pensare che quello che accade in Germania, Francia o Austria non ci riguardi. Dobbiamo alzare l’attenzione, devono farle le istituzioni ma poi c’è un ruolo determinante delle persone. E’ il momento di usare la mascherina, di avere più cautela nel distanziamento e di fare la dose di richiamo” (adnkronos)

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