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Vittima di estorsione, ritratta: sarnese rischia la falsa testimonianza Provincia e Regione 

Vittima di estorsione, ritratta: sarnese rischia la falsa testimonianza

Ha cambiato la sua versione dei fatti, una 75enne di Sarno, che ora rischia il processo per falsa testimonianza secondo una richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Nocera Inferiore. Da testimone la donna rischia ora di diventare imputata. La storia che la riguarda risale al 10 settembre scorso, quando fu sentita come testimone, dichiarando di aver consegnato spontaneamente delle somme di denaro alla figlia e al genero. Soldi che servivano a sistemare alcune cose della loro vità familiare. Nel 2008 però, con una denuncia, la 75enne aveva raccontato ai carabinieri di Sarno una versione del tutto opposta, spiegando infatti di essere stata vittima di estorsione. Secondo quanto lei stessa riferì davanti ai militari della stazione, infatti, proprio figlia e genero, nel ruolo di intermediari, sarebbero stati indotti da altre due persone a pretendere del denaro dalla donna, costringendola a consegnare cifre mensili di duemila e quattromila euro, con minacce e ritorsioni in caso di rifiuto da compiere nei confronti dell’altro figlio della donna e di suo marito.

Una volta chiamata a testimoniare, a seguito del rinvio a giudizio per quattro persone, comprese figlia e genero, per estorsione in concorso, la donna aveva ritrattato: il denaro, riferì davanti ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore-scrive il Mattino, lo avrebbe versato lei spontaneamente per far vivere al meglio la sua famiglia. In realtà, come sostenuto in sede processuale dopo il rinvio a giudizio ottenuto dalla procura nocerina, quel denaro veniva consegnato dopo minacce e intimidazioni di varia natura. «Se rifiuti faremo del male alla tua famiglia», così sarebbe stata minacciata la donna da due dei coindagati nel processo alla base dell’attuale imputazione contro la 75enne. Secondo le ricostruzioni della Procura di Nocera Inferiore, due fratelli coinvolti nel primo processo avrebbero intimato all’anziana di pagare. La storia si chiuse poi con un’aggressione successivamente compiuta dai due ai danni del figlio della donna, il 30 settembre 2008. Infine sua madre, di fronte alla posta sempre più alta, sospettando che i soldi fossero destinati all’acquisto di stupefacenti e diffidando dell’amicizia della figlia con i due imputati, denunciò, con la successiva ritrattazione e l’attuale rischio processo. Ora ci sono due verbali che saranno vagliati dal giudice, nei quali la donna ha in sostanza fornito due versioni differenti, con sullo sfondo problemi familiari e di altra natura, oggetto già di un procedimento.

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