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Vertenza Cruciani a Nocera Inferiore, verso la cassa integrazione Primo piano Provincia e Regione 

Vertenza Cruciani a Nocera Inferiore, verso la cassa integrazione

Liquidazione e tavolo aperto per una cassa integrazione straordinaria. Si fa chiarezza sulla tragica condizione in cui versa la Cruciani, azienda produttrice di capi d’abbigliamento in cashmere e appartenente al gruppo Caprai. Sullo stabilimento nocerino, operativo nell’area di Fosso Imperatore, aleggiava la voce del rischio chiusura. Negli ultimi mesi, i 42 operai e il sindacato hanno protestato con forza a causa di arretrati, dei quali sono stati pagati solo metà luglio e metà agosto: mancherebbero all’appello ancora settembre e ottobre. La stessa Cruciani, in una lettera inviata alMministero del lavoro e alla giunta regionale della Campania, ammette lo stato di liquidazione e annuncia la procedura di consultazione sindacale finalizzata alla richiesta di Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) per la cessazione dell’attività aziendale. «L’intervento di integrazione salariale si rende necessario per i dipendenti – scrivono dall’amministrazione dell’azienda – per un periodo massimo di dodici mesi in quanto la società ha avviato procedura di liquidazione e sussistono concrete prospettive di cessione dell’attività e la garanzia della salvaguardia dei livelli di occupazione attraverso l’assorbimento del personale ». La Cruciani chiede allo stesso ministero del Lavoro un incontro urgente. «Avevamo già chiesto precedentemente un incontro al Ministero del lavoro e dello sviluppo economico, in attesa di convocazione, per la consultazione necessaria alla conoscenza del piano di rilancio della Cruciani – dice però Gaetano Nunziata dirigente Cisal – Chiediamo garanzie concrete per la salvaguardia e la tutela del futuro occupazionale di tutti i dipendenti. Si richiede il pagamento delle mensilità arretrate». A fargli eco Lucia Pagano della segreteria provinciale Cisal. «Chiediamo innanzitutto che quello di Fosso Imperatore resti un polo importante. Vogliamo essere messi in condizione di continuare a lavorare per il marchio Cruciani, se verranno altri marchi saranno aggiuntivi ma non in sostituzione». I sindacati vogliono anche sapere a quanto ammonterebbero i debiti della Cruciani. «E vogliamo il rilancio del magazzino – continua la Pagano – Se l’azienda non è così indebitata, gradiremmo che il piano industriale al ministero lo presentasse la stessa Cruciani. Al tavolo, inviteremo anche il sindaco Torquato e l’assessore Franza che sono stati parte integrante della vertenza». Fonte: La Città di Salerno

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