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Titoli falsi per tornare a casa, scatta l’inchiesta sui prof di Salerno Cronaca Primo piano 

Titoli falsi per tornare a casa, scatta l’inchiesta sui prof di Salerno

Titoli di precedenza dichiarati per avere un trasferimento assicurato a casa, magari dalle regioni più lontane come la Toscana o la Lombardia. L’Ufficio scolastico avvia controlli mirati su alcuni casi “sospetti” di dichiarazioni di titoli di riserva e precedenza presentati da docenti salernitani richiedenti trasferimento o avvicinamento annuale a Salerno. Il sospetto è che alcuni insegnanti abbiano presentato nella domanda di trasferimento alcuni titoli di riserva non esistenti, oppure non aggiornati e decaduti.

È il nuovo filone di indagine sui furbetti della scuola che piomba in piena estate, alla vigilia delle operazioni di immissione in ruolo. Ma i fatti fanno riferimento alla tornata annuale della mobilità che ha visto centinaia di docenti salernitani ritornare in provincia di Salerno da fuori regione o che si sono trasferiti dalla provincia di Salerno a quella di Napoli. L’inchiesta – a quanto si apprende – sarebbe alle battute iniziali. Nel mirino sarebbero finiti almeno sette casi sospetti. Ma gli accertamenti proseguono. «Si stanno facendo i dovuti riscontri documentali con verifiche incrociate tramite Inps», conferma un funzionario dell’amministrazione scolastica.

Sembra che nei giorni scorsi alcuni docenti abbiano presentato istanze di accesso agli atti ma anche esposti per sospetti su presunti titoli di riserva inesistenti dichiarati da alcuni docenti. Chi ha denunciato il fatto è stato danneggiato, quindi non ha ottenuto il trasferimento da fuori provincia o fuori regione. Da qui la segnalazione all’Ufficio scolastico che adesso vuole vederci chiaro. Chi ha paventato dubbi e sospetti sui colleghi è stato scavalcato in graduatoria per la mobilità. L’ipotesi dell’amministrazione scolastica, che ha aperto una indagine, fa riferimento alla dichiarazione di titoli di riserva di alcuni docenti in base alla legge 104 del 1992 sull’assistenza a familiare disabile o per patologie invalidanti personali. L’Ufficio scolastico di Salerno collabora con quelli di altre province come Torino, Milano e Roma, ma anche Firenze, dove i docenti sospettati erano in servizio. Nel mirino degli accertamenti anche i titoli di precedenze come quella del ricongiungimento a figlio minore. (fonte: ilmattino.it)

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