Targa ricordo per il Maestro Mario Carotenuto in occasione del centenario della sua nascita
Una targa ricordare il Maestro Mario Carotenuto in occasione del centenario della sua nascita. La cerimonia questa mattina nella Sala San Lazzaro del Duomo di Salerno che ospita il presepe da lui realizzato.
Abitanti del centro storico, artisti, religiosi, politici, personaggi popolari tutti ritratti dal vivo nel tratto distintivo dell’arte del Maestro Mario Carotenuto: sono le sagome a grandezza naturale del presepe che dal 21 dicembre 1982 è ospitato nella Sala San Lazzaro del Duomo di Salerno. Un’idea originale venuta a fuori dalla visionarietà appunto di Carotenuto con la collaborazione del compianto scenografo Giuseppe Natella. Il racconto di 40 anni di storia della città, un bene identitario per i salernitani che oggi si sono ritrovati nella Sala San Lazzaro in occasione dello svelamento della targa realizzata dall’artista Franco Raimondi nel centenario della nascita di Mario Carotenuto.
“Non immaginavamo in una città distrutta dal terremoto che un quartiere potesse trovare man mano una sua identità, una sua storia, un suo rapporto con il pubblico, ma soprattutto un sogno per la città, una città che negli anni ’80 aveva il tremore di perdere il suo cuore antico – ha dichiarato il critico d’arte Massimo Bignardi -. Il presepe ha preso le sembianze fisiche, la concretezza di questo cuore antico e quindi c’è tutta la storia dei grandi esempi, una storia che scorre come noi l’abbiamo vissuta”.
86 figure negli anni visitate e apprezzate da celebri personaggi da Franco Zeffirelli a Vittorio Sgarbi, da Vittorio Gassman ad Al Bano e che continuano a riscuotere l’apprezzamento dei turisti che arrivano in città.
“Noi offriamo ogni anno apertura tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 21, proprio per fare vedere che c’è un’opera a Salerno che si può sempre visitare – ha dichiarato Chiara Natella della Bottega San Lazzaro -. E’ un’opera molto apprezzata dai visitatori della città. Saremo sempre impegnati nel mantenere vivo il presepe perché è un pezzo del nostro cuore”.
