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Sentenza frana a Sarno, precisazioni dell’assessore Viscardi Provincia Provincia e Regione 

Sentenza frana a Sarno, precisazioni dell’assessore Viscardi

“I Sarnesi pagheranno per i sarnesi e non è giusto. Parlare di denaro per le vite umane è sempre doloroso, perchè non c’è somma che possa restituire i nostri morti o ripagare il dolore dei vivi”. A parlare è l’Assessore al Contenzioso del Comune di Sarno Eutilia Viscardi, che ha seguito la vicenda negli ultimi 8 anni.

“Vorrei fare alcune precisazioni. – spiega l’assessore Viscardi -scrive Puntoagronews- È l’Avvocatura dello Stato ad aver presentato prima appello e poi ricorso in Cassazione, in quanto era stato stabilito, con diverse sentenze, che il Ministero dell’Interno e la Protezione Civile nazionale potevano agire per ottenere il rimborso solo contro l’ex Sindaco Basile e non contro il Comune di Sarno. L’ordinanza della Corte di Cassazione, stabilendo che anche il Comune di Sarno è responsabile diretto, permette agli organi ministeriali di chiedere il rimborso di una quota che dovrà essere ancora stabilita in questo singolo caso e negli altri in cui è stato presentato ricorso. Il Comune viene considerato responsabile diretto, in quanto ci sarebbe, secondo la S.C. immedesimazione organica tra l’amministratore ed il suo comune. L’Ordinanza non tocca i dovuti e sacrosanti risarcimenti per i parenti delle vittime e non esclude la responsabilità del Ministero dell’Interno e della Protezione civile che continueranno a pagare, sulla base delle sentenze ottenute dai loro avvocati, dopo quasi venticinque anni, anche questo è vergognoso per uno stato. Questa ordinanza enuncia un principio che deve regolare i rapporti tra il Comune di Sarno e lo Stato e la Corte di Appello dovrà stabilire le percentuali. Su questo punto si potrà di nuovo ricorrere in Cassazione.
Il Sindaco è stato equiparato ad un dipendente o un funzionario, è stato applicato il principio di una sentenza a sezioni unite, per cui la PA risponde delle azioni di un sottoposto. È una sentenza che preoccupa tutti gli amministratori, viene meno la differenza tra potere politico e macchina amministrativa.

Era dura resistere all’Avvocatura di Stato, che è un organo deputato ad esprimere pareri sull’operato della PA, si temeva la decisione della Cassazione anche se la Corte di Appello di Salerno aveva ben motivato. Passeranno quindi ancora mesi ed anni (ci saranno prima i giudizi in Corte di Appello poi eventualmente ancora in Cassazione) prima che questa tragica pagina si chiuda. I Sarnesi pagheranno per i sarnesi e non è giusto, si ledono i loro diritti, in particolare il principio di eguaglianza stabilito dall’ art. 3 della Costituzione: mentre in altre tragedie lo Stato, proprio con la famosa legge Sarno, ha provveduto direttamente a risarcire senza agire contro il comune, anche senza condanna degli organi ministeriali, nel caso di Sarno, che ha tante vittime e tanti costi, si agisce contro il Comune, nonostante la condanna anche del Ministero e della Protezione Civile. Come a dire, morti di serie A e morti di serie B. Da una parte Sarno ha ricevuto quasi 10 milioni di euro, oltre sei sono serviti per rimborsarci delle somme pagate nel 2015 per le provvisionali, evitando il dissesto, siamo assegnatari di altri 3 milioni di euro bloccati dal Ministero proprio per questi contenziosi, dall’altra agisce per ottenere una percentuale. Al di là del nuovo principio di diritto su cui ho delle enormi perplessità, i politici non sono dipendenti, senza la firma dei dirigenti, non si approvano atti, io contesto la scelta di zelanti funzionari di attaccare una cittadina di 31mila abitanti già colpita a morte, invece di provvedere alla manutenzione delle opere idrauliche ed al controllo della nostra zona rossa, contro la volontà parlamentare di creare una legge che doveva salvare dal dissesto i comuni colpiti da calamità naturali, ottenuta grazie alla vicinanza con l’allora governo, a guida PD ed ai parlamentari campani. Negli ultimi mesi gli onorevoli Villani e De Luca avevano impegnato il Governo Draghi con l’approvazione delle loro mozioni, la Senatrice Angrisani aveva presentato una interrogazione poi si è andato alle elezioni. Penso che a questo punto, oltre alla lotta legale che continua, tutta Sarno debba farsi sentire,
per tutelare i cittadini ed il futuro dei nostri giovani che rischiano di dover pagare per qualcosa accaduto 25 anni fa. Io continuerò a lavorare, come ho sempre fatto, in questi 8 anni”.

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