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Sarno, armi da guerra e spaccio: mezzo secolo di reclusione per 10 responsabili Cronaca Primo piano 

Sarno, armi da guerra e spaccio: mezzo secolo di reclusione per 10 responsabili

Condannati 10 pusher per spaccio di droga e detenzione di armi da guerra. Mezzo secolo di condanna rispetto ai 60 anni chiesti dal pm Vincenzo Montemurro della Dda di Salerno.  Processo per gli imputati con il rito abbreviato davanti al gup Pellegrino del Tribunale di Salerno. Per Carlo Albero 6 anni e 2 mesi; due anni e 8 mesi per Antonio Commesso; ad Angelo Giudice 2 anni e 10 mesi; 5 anni per Domenico Imparato Sirica; 8 anni e 10 mesi (in continuazione) per Francesco Paolo La Rocca; 8 anni e mezzo per il figlio Nicola (in continuazione); 4 anni e 2 mesi per Gaetano Litrico; stessa pena per Domenico Sirica; 6 anni e mezzo per Francesco Soriente; quattro anni e 10 mesi per Giovanni Stellato. Assolta Vittoria Tanzola. Il blitz è quello dell’autunno 2018 quando su sgominato il gruppo a cui veniva contestata la detenzione di armi da guerra e droga. Il gruppo secondo gli inquirenti era capeggiato da padre e figlio La Rocca. Le indagini erano partite dalla perquisizione con arresto a carico di Viscardi, risalente al 2016, col ritrovamento di un fucile da guerra Ak/47, il kalashnikov, una pistola semiautomatica cal. 9×18 con munizioni,107 grammi di cocaina, 274 di marijuana e oltre5 kg di hashish, con gli approfondimenti portati avanti fino ad arrivare al vero capo, La Rocca, il quale secondo la Dda avrebbe lavorato per insediarsi al vertice di una organizzazione dello spaccio tra Sarno e zone limitrofe, avvalendosi della disponibilità di armi, da utilizzare per attentati in fase di programmazione, contro altre gang attive in zona. Al progetto avrebbe partecipato anche il padre di La Rocca, Francesco Paolo, il quale si occupava di occultare la droga dopo l’approvvigionamento, dispensando consigli criminali e poi lavorando per la rivendita ad altri spacciatori a Sarno e dintorni.

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