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Portuali, presidio di protesta al varco Ponente del Molo Manfredi a Salerno Attualità 

Portuali, presidio di protesta al varco Ponente del Molo Manfredi a Salerno

Organizzato dall’USB, secondo cui la crisi della Compagnia Unica Portuale di Salerno è solo la punta dell’iceberg di un sistema portuale che negli anni ha sacrificato gli interessi dei lavoratori per quello degli interessi armatoriali.

Nel corso dell’iniziativa, è stata annunciata la presentazione di un esposto per denunciare una pratica considerata illegale, ovvero l’autoproduzione. In sostanza, le attività  portuali devono essere svolte solo dal personale portuale ma nel porto di Salerno, una parte delle attività viene svolta invece da personale marittimo. E questo comporta in primis un problema di sicurezza e un conseguente calo delle occasioni di lavoro. Lo riporta Radioalfa. E’ a rischio il futuro lavorativo di 150 dipendenti della cooperativa Flavio Gioia, addetti alle attività portuali. Il taglio delle commesse affidate dalle aziende ha comportato a un passivo pesantissimo, pari a circa 650mila euro nel 2023. Nel 2024 la Cooperativa portuale perderà 12mila turni rispetto al periodo precedente

Il punto della situazione è stato fatto nel corso di un incontro che si è tenuto a inizio settimana tra le società della logistica e i vertici dell’Autorità portuale. «Aspettiamo il piano industriale della cooperativa», conferma il presidente dell’Autorità, Andrea Annunziata, che sottolinea anche come «gli imprenditori sono consapevoli del problema e si cerca di risolverlo insieme. Ma sempre pensando che siamo sul mercato quindi serve sviluppo e la capacità di guardare a nuove possibilità nell’ottica delle esigenze che arrivano dalle imprese. Ci sono nuove strade da percorre, il mondo è cambiato in questi ultimi anni ed è evidente che bisogna adeguarsi».

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