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Nonno salernitano accusato di pedofilia assolto dopo otto anni Cronaca Primo piano 

Nonno salernitano accusato di pedofilia assolto dopo otto anni

Pochi giorni fa ha compiuto 82 anni, e gli ultimi otto li ha vissuti con addosso un’accusa pesante come un macigno: quella di avere violentato una nipotina che di anni, all’epoca dei fatti, ne aveva meno di dieci. Ieri pomeriggio P.A. è stato assolto, con una sentenza di primo grado che per lui mette fine a un incubo e lo dichiara innocente “per non aver commesso il fatto”. Il collegio presieduto dalla giudice Mariella Montefusco ha accolto la ricostruzione del difensore Michele Sarno , nonostante la pubblica accusa avesse chiesto per il presunto nonno pedofilo una condanna a dieci anni e mezzo. La denuncia che ha fatto aprire il procedimento risale al 2010, ma è nell’aprile del 2015, quando in dibattimento viene ascoltato il figlio dell’imputato, che iniziano a instillarsi i primi dubbi sulla veridicità delle accuse. Secondo l’uomo (padre della presunta vittima di abusi) la ricostruzione della bambina era il frutto di una fervida fantasia, che aveva già prodotto racconti poi rivelatisi infondati e che sarebbe stata alimentata da una separazione vissuta in maniera traumatica, tanto più che i rapporti tra ex moglie e nonno paterno non sarebbero stati dei migliori. Era stata la donna a presentare a denuncia, dopo che la figlia aveva confidato per prima alla nonna materna le attenzioni morbose del nonno. Il racconto era stato circostanziato, la ragazzina aveva spiegato di essere stata minacciata con un coltello, costretta a subire i palpeggiamenti dell’anziano e a toccarlo a sua volta, aggiungendo di essere stata schiaffeggiata, buttata a terra e graffiata con il coltello quando aveva provato a ribellarsi. «Se non ti fai toccare, io metto in pericolo tutta la tua famiglia » una delle frasi attribuite a P.A., che subito dopo la denuncia decise già sua sponte, prima di ogni provvedimento cautelare, di non incontrare più la nipotina. Fino a ieri è stato sotto processo per l’imputazione di violenza sessuale su minore, con l’aggravante di avere approfittato del rapporto di parentela e del fatto che la piccola gli fosse stata affidata. Poi, nel pomeriggio, la sentenza che gli ha ridato dignità, anche se non si sa ancora se la Procura presenterà appello. Per adesso tira il fiato, ma il suo non è l’unico caso di questo genere conclusosi con una sentenza di assoluzione dopo un lungo processo di primo grado. Nell’ottobre del 2014 un altro nonno fu dichiarato innocente dopo un dibattimento durato sette anni; in quel caso, però, l’imputato era già morto cinque mesi prima della sentenza. Fonte: La Città di Salerno

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