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NESSUNO SCONTO DI PENA PER L’OMICIDA DI GIOGIO’! L'Avvocato risponde 

NESSUNO SCONTO DI PENA PER L’OMICIDA DI GIOGIO’!

La recente condanna a 20 anni per l’omicida di Giovanbattista Cutolo, per quanto minorenne, ha sollevato dibattiti sull’efficacia delle richieste difensive di “messa alla prova” nel sistema giudiziario, che commentiamo insieme all’avvocato Simone Labonia ed al suo staff di penalisti.

Tale istituto, anche noto come “sospensione condizionale della pena“, è un meccanismo volto a offrire ai condannati la possibilità di scontare la pena al di fuori della prigione, subordinata al rispetto di determinate condizioni imposte dal giudice.

Nel caso specifico, non è stato concesso il beneficio, nonostante la richiesta difensiva.
Questo solleva interrogativi sulla discrezionalità del sistema giudiziario e sull’interpretazione delle leggi vigenti, in quanto alcuni potrebbero sostenere che, la decisione del giudice di non concedere la messa alla prova, potrebbe essere stata influenzata, più che dalla gravità del reato, dal suo impatto sulla società mediatica.

La ratio di questo provvedimento, affonda le sue radici nella possibilità di riabilitazione del condannato e nel risparmio di risorse penitenziarie.
In molti casi può essere vista come un’opportunità per chi ha commesso reati, di dimostrare il proprio ravvedimento e la propria volontà di reintegrarsi nella società.

Tuttavia, è importante considerare anche il contesto specifico di ogni caso e l’idoneità del condannato a beneficiare della messa alla prova.
Nel caso dell’omicida di Giovanbattista Cutolo, il giudice potrebbe aver ritenuto che le circostanze del reato o il profilo del condannato non giustificassero l’applicazione di questo istituto: e ne potrebbe essere controprova l’ignominiosa provocazione attuata da amici e parenti dello stesso a seguito della sentenza.

È un argomento complesso, che richiede un equilibrio tra il desiderio di giustizia, la protezione della società e le possibilità di riabilitazione dei condannati.
Una riflessione è d’obbligo: necessita una revisione della normativa vigente in riferimento ai benefici o alla non punibilità dei minori, che oggi hanno caratteristiche ben differenti da quelli di qualche generazione addietro.

Purtroppo la società in cui viviamo rende i nostri ragazzi molto più pronti a delinquere, imitando parametri mediatici che li rendono più vulnerabili!

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