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L’obolo ai parcheggiatori abusivi Cronaca Primo piano 

L’obolo ai parcheggiatori abusivi

Si sono difesi Adriano Lembo e Cristian Carpentieri, interrogati ieri dal gip Pietro Indinnimeo, affermando di aver svolto solo l’attività di parcheggiatori ma di non aver nè molestato nè minacciato gli automobilisti. L’obolo che veniva loro consegnato andava dai 50 centisimi ad 1 euro: una piccola somma che, a parere degli indagati, non può essere considerata un’estorsione. E, in molti casi, come gli stessi avrebbero riferito, data spontaneamente dagli utenti. Una volta terminato l’interrogatorio, alla presenza degli avvocati Maurizio De Feo per Carpentieri ed Anna Sassano (in sostituzione di Dario Barbirotti) per Lembo, il gip del Tribunale di Salerno ha concesso gli arresti domiciliari ad entrambi gli indagati che alcuni giorni fa erano finiti in carcere. Domiciliari anche per gli extracomunitari (Ahdelhai Ache, Mourad Farhate ed Ahmed Machreki) finiti in cella: difesi dall’avvocatessa Elena Criscuolo, anche loro si sono difesi affermando di non aver compiuto alcuna richiesta estorsiva e che ciò che guadagnavano serviva loro per mangiare. 

La retata contro i parcheggiatori abusivi (trentadue per l’esattezza) è la seconda in meno di un anno: le indagini dei carabinieri della compagnia di Salerno hanno dimostrato che, dopo il primo blitz, da una parte c’è stata una sorta di turn-over con altre persone che si sono sostituite alle precedenti; dall’altra – una volta attenuata la misura, dopo un periodo in carcere o ai domiliciliari – il ritorno alla libertà è coinciso con la ripresa del vecchio “lavoro” (ciò è accaduto per dieci riarrestati in questa seconda operazione). E nessuna delle aree adibite a parcheggio pubblico veniva tralasciata dagli abusivi anche quelle in cui è prevista la sosta a pagamento legale attraverso il grattino o ticket. Fonte: il Mattino

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