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L’attacco di De Luca alla Movida:”Basta con chi si rincretinisce con alcol e droga”. E attacca certi gestori di locali: “Non si fanno scrupoli per 10 euro” Attualità Italia e Mondo Primo piano 

L’attacco di De Luca alla Movida:”Basta con chi si rincretinisce con alcol e droga”. E attacca certi gestori di locali: “Non si fanno scrupoli per 10 euro”

“Basta rincretinirsi con gli alcolici”. Lo ha detto De Luca in diretta video annunciando altre imminentiu riaperture, ma confermando le restrizioni alla movida: “La chiusura dei baretti resta alle 23”. E poi l’accusa: “C’è gente senza scrupoli pronta a rovinare una generazione per 10 euro”.

Chiusura anticipata che resterà così, spiega il presidente della regione “finchè non avremo forme di controllo serio ed effettivo da parte delle forze dell’ordine. “Vorrei chiedere un impegno massiccio alle forze dell’ordine, e sollecito il ministero dell’interno a dare direttive rigorose in questo senso, per il controllo dell’uso delle mascherine e gli assembramenti notturni. Chiedo anche  che ogni giorno venga pubblicata una lista delle ammende fatte a chi non indossa la mascherina. Con dieci ammende al giorno, daremo una mano a contenere il fenomeno”.

Nell’emergenza nata dal coronavirus, il governatore vede anche una occasione per cambiare i comportamenti “per avere meno droga, nessuna pasticca. Dobbiamo cancellare l’abitudine a rincretinirsi con l’uso di superalcolici che mandano in coma etilico decine di ragazzi e ragazze di 13 anni. Si assumono porcherie che bucano lo stomaco anche per comportamenti irresponsabili di gestori di bar. Senza generalizzare, ma spesso non esistano a rovinare vita dei giovani per 10 euro in più”. Sempre in merito della movida annucia l’avvio di una campagna che chiama “Cafoni zero”: “Sarà una campagna internazionale “Cafoneria zero’, no boors, cafoni zero”. Dobbiamo cogliere quest’occasione per umanizzare i momenti di incontro durante la movida. Basta rumori e ammuina che non ti permettono più di ascoltare o parlare”. Il governatore ha aggiunto: “Ho saputo di un intervento della Gdf sul Lungomare di Napoli, vorrei chiedere un impegno massiccio delle forze dell’ordine. Se tutti giriamo la testa dal’altra parte, questo Paese prima o poi tornerà nel disastro dell’epidemia”. E su questo De Luca poi avverte: “Non sono consentite le feste a casa. Altro che feste e festini, carnavale e pippe varie”.

Sulle prossime riaperture ha annunciato: “Credo che in questa settimana, tra oggi e domani, prenderemo altre decisioni che riguardano le piscine e le palestre, B&b. Vorremmo partire già dal 25 maggio con i B&B e le attività degli alberghi, con i centri termali. Apriremo gli zoo, in Campania ne abbiamo due e apriremo per l’attività da diporto e per la possibilità di andare in barca per i residenti campani, quindi daremo questa possibilità anche per le isole – ha aggiunto – e autorizzeremo anche gli stabilimenti balneari, credo già da questa settimana”.

Prima il governatore aveva sottolineato: “Si è capovolto il ruolo tra le regioni del Sud e del Nord. Le regioni del Sud sono più rigorose, ammuina da quelle del Nord”. Per De Luca “la Campania ha difeso l’unità nazionale. Dando prova di corenza e serietà”.

Secondo De Luca “abbiamo una settimana importante alle spalle. Devo chiarire un elemento di confusione che si è verificato a inizio settimana sull’accordo con il governo: la Campania ha posto un problema, non c’era niente da firmare con il governo, la Regione ha solo difeso la unitarietà dello Stato. Dovevamo decidere, siccome era stata annunciata l’apertura per il 18, quale istituzione dovesse certificare lo stato dell’epidemia (lo Stato o la Regione). La Campania ha sostenuto che dovesse essere il ministero della Salute a certificare lo stato dell’epidemia. “In italia – ha detto il governatore – c’è almeno una istituzione che mantiene una linea di coerenza, e quella istituzione è la Regione Campania. Abbiamo difeso l’unitarietà dello stato contro la tendenza alla frantumazione in 20 regioni-staterelli che non possono certificare se c’è o meno l’epidemia”. Perché per il governatore questo “Deve farlo lo stato”.

Dal governatore apprezzamento “alle ultime dichiarazioni del ministro Boccia per il quale l’apertura della mobilità interregionale non è scontata ma subordinata alla situazione epidemiologica. E’ una posizione ragionevole che mi convince. Quello che decide ogni singola regione su questo punto – ha sottolineato – ha una ricaduta su tutto il resto del Paese. Delegare alle regioni il ruolo, che spetta al ministero della salute, di decidere della situazione epidemiologica è incredibile e paradossale”.

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