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LA “LIVELLA” TORMENTATA! L'Avvocato risponde 

LA “LIVELLA” TORMENTATA!

Con l’avvocato Simone Labonia, commentiamo la deprecabile notizia di danneggiamenti al cimitero.

Gli atti di vandalismo rappresentano una condotta antisociale che colpisce il patrimonio pubblico o privato, generando danni materiali e morali. In ambito giuridico, tali azioni sono disciplinate come reati contro il patrimonio (articoli 635 e seguenti del Codice Penale) e possono assumere una connotazione aggravata quando colpiscono beni di particolare valore culturale, religioso o affettivo. Un caso emblematico è il vandalismo nei cimiteri, dove il danneggiamento delle tombe o la profanazione di sepolture non solo offendono il patrimonio, ma ledono anche il rispetto dovuto ai defunti e al sentimento religioso della comunità.

L’aggravante del vilipendio ai defunti.
Il vilipendio ai defunti è previsto e punito dall’articolo 408 del Codice Penale, che sanziona chiunque compia atti di disprezzo o profanazione nei confronti di cadaveri, urne cinerarie o luoghi di sepoltura. Tale reato si configura come una lesione alla pietà verso i defunti e al sentimento collettivo di rispetto per i morti. La pena prevista è la reclusione fino a tre anni, con un ulteriore aggravamento in caso di danneggiamento grave o reiterato.

L’aggravante trova fondamento nella necessità di tutelare non solo il bene materiale danneggiato, ma anche la memoria e il decoro dei defunti, valori profondamente radicati nella sensibilità sociale e culturale. La giurisprudenza ha sottolineato che il vilipendio si configura anche in assenza di un danno materiale, laddove siano presenti azioni irrispettose, come l’uso di simboli funerari per scopi illeciti.

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che il reato di vilipendio ai defunti non richiede l’intenzione specifica di disprezzare i morti, essendo sufficiente il dolo generico.

La lotta contro il vandalismo nei cimiteri passa non solo attraverso la repressione penale, ma anche mediante campagne di sensibilizzazione e la promozione di una maggiore consapevolezza culturale. I Comuni, spesso responsabili della gestione cimiteriale, possono adottare misure preventive come l’installazione di sistemi di videosorveglianza o l’introduzione di sanzioni amministrative per scoraggiare comportamenti lesivi.

In definitiva, gli atti di vandalismo con aggravante di vilipendio ai defunti rappresentano una doppia offesa: al patrimonio materiale e ai valori etici della società.







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