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Italia outdoor piace a stranieri, +4.5 mln presenze Italia e Mondo 

Italia outdoor piace a stranieri, +4.5 mln presenze

L’Italia all’aria aperta conquista i vacanzieri stranieri: tra campeggi e villaggi le presenze di turisti provenienti dall’estero sono cresciute del 14,9% in 5 anni per un totale di circa 4,5 milioni in più. Ma non basta a mettere in sicurezza le imprese del settore. Che, tra incertezza normativa e una Tari fuori proporzione, continuano a soffrire.
A lanciare l’allarme sono gli imprenditori di Assocamping Confesercenti, la categoria del turismo all’aria aperta Confesercenti guidata dalla Presidente Monica Saielli, riconfermata all’unanimità dall’Assemblea elettiva riunita a Roma. “Numeri che confermano l’importanza e l’alto potenziale di sviluppo di un settore che troppo spesso viene considerato poco e male dai legislatori. E che invece potrebbe essere una marcia in più per l’offerta turistica italiana”, commenta la Saielli.
Un mercato in crescita – secondo un approfondimento curato dall’Ufficio Economico Confesercenti su base di dati Istat, Banca d’Italia e Jfc – con un giro d’affari di 1,6 miliardi di euro, 19 mila occupati, oltre 2.600 imprese turistico ricettive e una capacità di 1,3 milioni di posti letto. Ma si registrano anche segnali di sofferenza: negli ultimi cinque anni, infatti, sono spariti circa 4mila posti letto, sulla scia delle chiusure e delle difficoltà delle imprese ricettive. Nel 2017 – ultimo anno disponibile – gli arrivi di turisti nei campeggi e nei villaggi turistici hanno superato la barriera dei 10 milioni, a cui corrispondono circa 68 milioni di presenze e una permanenza media di 6,7 giorni. In cinque anni gli arrivi sono cresciuti di circa un milione (+12%), le presenze di oltre 3 milioni (+4,8%). Ma a trainare sono gli stranieri: a fronte dell’aumento del 14,9% di questi ultimi, tra il 2012 ed il 2017 le presenze di italiani nei campeggi e nei villaggi si sono invece ridotte del 4%, quasi 1 milione e 400 mila in meno.
Tra gli stranieri, il maggior numero di arrivi proviene da Germania (30%), Francia (7,6%), Paesi Bassi (7,3%), Regno Unito (5%) e Austria (4,4%). Ma la crescita più importante riguarda i clienti provenienti dai Paesi Baltici, dalla Bulgaria, Turchia e Portogallo. Tutti questi paesi nell’arco di 5 anni hanno visto più che raddoppiare i loro arrivi in Italia. I turisti italiani che registrano il maggior numero di arrivi e presenze nel comparto extra-alberghiero sono invece i residenti in Lombardia (21,4%), Veneto (11,7%), Piemonte (9,3%), Emilia-Romagna e Lazio (entrambe rappresentano il 9% degli arrivi). Queste regioni insieme rappresentano oltre il 60% degli arrivi nelle strutture complementari.

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