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Il Tribunale dei diritti del Malato: la rianimazione a Cava de’ Tirreni non può chiudere Provincia Provincia e Regione 

Il Tribunale dei diritti del Malato: la rianimazione a Cava de’ Tirreni non può chiudere

Dopo la decisione di spostare i rianimatori del nosocomio di Cava de’ Tirreni al Covid Hospital del Da Procida di Salerno che riapre domani, Cittadinanzattiva e Tribunale dei Diritti del Malato scrivono ai vertici dell’azienda ospedaliera ed a quelli istituzionali per scongiurare il blocco di alcune delle attività del nosocomio metelliano. La rianimazione di Cava de’ Tirreni ricordano Margaret Cittadino, Maria Grazioso, Maria Pastore e Pasquale Trotta e’ determinante per il diritto alla salute di un territorio che solo a Cava de’ Tirreni conta 53 mila abitanti. Incomprensibili, si legge nella nota, le motivazioni che hanno portato a questa scelta:” era possibile adottare altre misure come turni aggiuntivi a rotazione per i 55 anestesisti presenti nell’ azienda ospedaliera universitaria di Salerno”. Per gli scriventi vista la sospensione dell’ attività chirurgica programmata e i turni in più stabiliti per gli anestesisti, si poteva garantire la guardia al Da Procida senza sguarnire l’ ospedale metelliano. Inoltre, continua la nota, si poteva procedere con l’ assunzione a tempi determinato di anestesisti la cui procedura concorsuale era già in atto. Non si devono fare gli stessi errori delle precedenti ondate, bisogna continuare a garantire il diritto alla cura e alla prevenzione per tutte le patologie croniche acute e soprattutto fare le diagnosi salvavita”.

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