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“Il pollaio di Ravello” torna a far rumore: Di Martino e Amalfitano all’attacco di chi muove critiche Politica Primo piano Provincia e Regione 

“Il pollaio di Ravello” torna a far rumore: Di Martino e Amalfitano all’attacco di chi muove critiche

Non tarda ad arrivare la replica dell’amministrazione comunale di Ravello, guidata dal sindaco Salvatore Di Martino, alle contestazioni mosse ieri dal gruppo di minoranza di Insieme per Ravello circa i disagi registrati nella giornata di ieri in paese invasa da oltre 3600 visitatori di tutta la provincia di Salerno che hanno approfittato della possibilità d’ingresso gratuito a Villa Rufolo. In un post di Facebook pubblicato poco prima della mezzanotte, il gruppo “Rinascita Ravellese” attacca frontalmente i consiglieri Paolo Vuilleumier e Gianluca Mansi, definendo la loro azione “di basso livello morale ed etico” e difendendo l’operato del direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano a cui si deve la paternità dell’iniziativa di successo e non al commissario straordinario della Fondazione Ravello Mauro Felicori (di seguito testo integrale a beneficio della completezza d’informazione).

«I consiglieri di opposizione che fanno capo al sodalizio Insieme per Ravello e che aveva dimostrato bene l’incapacità amministrativa quando era maggioranza, oggi ha mostrato la sua indole e i motivi del fallimento che ne hanno comportato la bocciatura da parte dei Ravellesi.
A proposito della meravigliosa giornata che ha vissuto Ravello, oggi hanno pubblicato su FB una riflessione che fotografa la loro condizione mentale prima che politica. Hanno scomodato un ministro della Repubblica e il commissario della Fondazione per tentare di oscurare l’azione del Direttore di Villa Rufolo.
Solo rabbia, veleno e malvagità: l’iniziativa di programmare le tre settimane di visita gratuita per i Campani di Villa Rufolo è stata promossa dal dottor Secondo Amalfitano direttore di Villa Rufolo, nulla c’entra il Ministro dei Beni Culturali e nulla c’entra il Commissario della Fondazione. Il merito è dello stesso cittadino di Ravello che fondò il Movimento nel quale oggi questi personaggi si nascondono; di quello stesso direttore che nel 2015 tentarono di licenziare da Villa Rufolo; di quello stesso che in tutti i modi cercarono di bloccare nelle sue iniziative; di quello stesso che il loro capo e gli uomini da lui nominati dall’interno della Fondazione tentarono di individuare come responsabile di chissà quali misfatti.
E’ indubbio, si è in presenza di uno scritto che denota l’ennesima azione di basso livello morale ed etico.
Pur di denigrare l’Amministrazione comunale non esitano a gettare fango su tutto e su tutti, finanche con la persona alla quale dovrebbero riconoscenza e gratitudine per aver dato loro la possibilità di emergere dall’anonimato fino a diventare amministratori di questo meraviglioso paese che oggi hanno dimostrato, ancora una volta, che non lo meritavano.
Intanto alimentano le invettive sul nostro paese che non merita questo trattamento, alimentano la corsa a maltrattare Ravello per chi ha interesse a rappresentarci come un paese bellicoso.
Oggi c’era solo da gioire e prendere atto che la nostra Ravello esercita un’attrazione incredibile su tutti.
Oggi avrebbero dovuto affiancarsi alle migliaia di persone che hanno scritto e magnificato il nostro paese.
Invece si sono fatti prendere, ancora una volta, dalla logica perversa della denigrazione ad oltranza.
Si è vero non ci aspettavamo questo tipo di successo, quindi? Avremmo dovuto innalzare muri o prendere a cannonate quelli che venivano a Ravello?
Abbiamo, invece, messo in campo tutte le nostre forze, Ausiliari del Traffico e Vigili Urbani, ai quali va il nostro “grazie” per il lavoro svolto e per aver ridotto al minimo i disagi dovuti alla grande partecipazione a questa iniziativa.
Noi abbiamo preferito e preferiamo gioire e complimentarci con chi ha voluto questa iniziativa, ma anche con visitatori che abbiamo visto fare file alle quali non siamo abituati, in ordine, silenzio e pazienza.
Ravello ha bisogno di visitatori che vengono per ammirare e rispettare le nostre bellezze, per poi spendere e alimentare l’economia locale; di certo oggi sono stati in troppi, ma è un troppo che può generare riflessioni serie e positività, giammai falsità, ingratitudine e cattiveria!»

Sulla stessa linea d’oda del sindaco, il direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano che dal proprio profilo Facebook esalta l’iniziativa, disconoscendo il modus operandi e gli attuali rappresentanti di Insieme per Ravello, sua creatura politica da cui è stato estromesso per poi coalizzarsi col suo grande nemico, oggi migliore amico:

«Tristezza. È quella che ho provato nel leggere lo scritto di un manipolo di persone che ancora si fa ancora scudo di una sigla prestigiosa che per anni è stata protagonista a Ravello. Protagonista di successi, di gloria per il nostro Paese, ma soprattutto ha contraddistinto persone oneste, intelligenti, che hanno anteposto sempre e solo l’interesse di Ravello agli interessi personali. Tristezza perché Ravelo non merita tanto. Ringrazio l’amico Salvatore Di Martino per le parole avute nei miei confronti e nella severa condanna di inqualificabili comportamenti. Ma mi fermo qui su questa parte. Quello che devo invece chiarire alla ciurma di maldicenti è che l’Amministrazione Comunale di Ravello in questa vicenda non ha nulla da rimproverarsi perché i fatti veri sono questi: Con Il Sindaco di Ravello, il Direttore di Villa Rufolo ha avuto contatti continui e puntuali; abbiamo monitorato da lunedì scorso l’andamento dell’iniziativa che ha visto per i primi 4 giorni una presenza di qualche centinaio di visitatori, sabato le presenze si sono impennate a circa 850; per domenica avevamo azzardato una previsione ottimistica di 1.300 persone che sarebbero stati agevolmente smaltiti fra mattina e pomeriggio. Nulla lasciava presagire la marea umana che si è riversata su Ravello; in mille anni di storia e negli ultimi 45 anni di gestione pubblica della villa, i record si fermavano intorno alle 2000 visite. Orbene se accusa vogliamo rivolgere all’Amministrazione e alla Direzione di Villa Rufolo, dobbiamo rimproverarli di non avere la palla di cristallo per le profezie. Capisco che per un’opposizione sarebbe stato difficile oggi scrivere elogi, apprezzamenti e gratitudine, ma almeno la decenza del silenzio me la sarei aspettata. Leggere falsità e ingiurie, lo confesso, mi hanno provocato tristezza. Ma per pochi attimi, perché come è nel mio stile e abitudine, mi sono subito fatto una ricca risata. Volete sapere perché? Mi sono ricordato di una bella storia Ravellese che aveva come protagonisti uomini di altri tempi, quelli con la U maiuscola, quelli distanti mille miglia dai personaggetti di cui sopra. Gregorio Casanova, storico e mitico Ufficiale di Stato Civile e Anagrafe del Comune di Ravello, ad una cena fra amici con la partecipazione del Barone Compagna, preferiva non intingere il pane biscottato nella ciotola d’acqua che vedeva anche le unghie nere del Barone immergersi; al Barone che lo sollecitava: “Gregorio spogn’ o biscuott”, Gregorio rispondeva: “no grazie Barò, a me m’ piace a Rusecà”. Signori ci vuole classe e intelligenza anche a “rosicare”. Ridiamoci sopra, ma tornerò sull’argomento di IxR con calma e serenità. Lo farò per spiegare il mio concetto di INSIEME e soprattutto quello di PER RAVELLO. I tarocchi sono avvisati».

“Il pollaio di Ravello” – come lo definì Vincenzo De Luca – torna a far rumore e tra i due litiganti il terzo gode: dal suo profilo Facebook il commissario Mauro Felicori esulta per le 3620 presenze registrate nella sola giornata di ieri a Villa Rufolo, ricordando i prossimi appuntamenti riservati ai residenti delle altre province campane.

«Nella museologia ci sono diverse posizioni pro e contro la gratuità dei musei – aveva Felicori, motivando l’iniziativa -. In Italia funziona un compromesso: i musei sono finanziati in parte dalle istituzioni, in parte dai biglietti di chi li frequenta; è una soluzione non solo necessaria per la scarsità delle risorse pubbliche, ma anche giustificata almeno per i monumenti e i musei a forte vocazione turistica. Però c’è un neo: il costo del biglietto impedisce ai cittadini di avere un rapporto frequente, fino all’abitudine, con i beni culturali del proprio territorio; ecco dunque che occorrono misure di favore per i residenti, come questa adottata da Villa Rufolo per gli abitanti della Campania».

Unica nota davvero stonata dalla Città della musica il primo commento, a caldo, sull’azione della minoranza, postato ieri pomeriggio su Fecebook da parte del sindaco Salvatore Di Martino: «Eppure ci sono i soliti detrattori che muovono critiche alla iniziativa. Come dire…sono dei semplici bastardi». Non certo un esempio di stile e garbo istituzionale. Fonte: Il Vescovado

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