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Il futuro della moda non è solo nell’e-commerce Lifestyle 

Il futuro della moda non è solo nell’e-commerce

Come sta cambiando la moda con l’avanzare delle nuove tecnologie? Quale l’impatto dei social media sui consumatori? Diversi i temi trattati nel corso dell’e-P Summit al Talent Garden Milano Calabiana. Filo conduttore di questa edizione è “Execution is everything” con un’agenda sempre più articolata di interventi che toccano cinque macro ambiti: culture, commerce, data, innovation e inspiration. Nella sezione dedicata alla cultura si è parlato del ruolo dei millennial e di come attivare un vero engagement verso una community. Su questo, ad esempio, verteva il talk “Unpacking the power of youthquake” con Manuela Strippoli, Marketing Director Southern Europe di Converse.

Così ha commentato Jane Han, Global Creative Lead for Luxury di Instagram & Facebook: “Dietro un hashtag deve esserci non solo una strategia ma qualcosa di più serio, si deve cercare di conquistare una community, un gruppo di persone. Grazie alla condivisione, si potrà quindi richiamare l’attenzione delle persone sui social. L’importante è partire da un gruppo, da un concetto di aggregazione”.

Per la parte commerce invece non si parla più di e-commerce ma di unified commerce, che coinvolge il retail online e quello fisico, come è emerso nella presentazione di Joachim Hensh, Managing Director della Hugo Boss Textile Industries. L’innovazione è il cuore della moda del futuro, tema della conversazione “Innovationg Experiences: transforming stores into spaces” di Lucia Marcuzzo, VP Central Europe di Levi Strauss & Co., intervistata da Giuseppe Stigliano, Executive Director Europe, AKQA. Tanti gli interventi di aziende e insider del fashion, ma anche voci out of the industry, realtà digital e tech che stanno lasciando il segno nel settore.

L’obiettivo è proprio quello di creare un dialogo e uno scambio tra moda e tecnologia. Tra gli speaker a confronto che si sono alternati nelle due giornate del summit ci sono stati: Thierry Andreetta, Chief Executive di Mulberry, Christina Fontana, Business Development Director Italy di Alibaba Group, Gaia Franceschini Beghini, Head of Group Omnichannel di Tod’s Group. Come ha raccontato Francesco Bottigliero, Ceo di e-Pitti.com e Fiera Digitale, l’evento punta sempre di più sull’innovazione nel suo legame con la moda, e spiega: “Dopo cinque edizioni abbiamo terminato la collaborazione con il partner inglese con cui abbiamo sempre organizzato l’evento, perché gli organizzatori hanno deciso di realizzare un nuovo format, Decoded Future, che non sarà più incentrato solo sul fashion, andando a includere anche altri settori, quali il wellness e il design. Pitti è moda e digitale, quindi abbiamo deciso di continuare questo percorso da soli, concentrandoci su un nostro evento, che prenda il nome dalle nostre iniziali: e-Pitti”.

Oltre al cambio di nome, l’evento ha presentato altre novità, in particolare un focus maggiore su innovazione e networking grazie alla partnership con Fashion Technology Accelerator (FTA), con cui sono state selezionate 17 startup con un nuovo programma dedicato: Brands+Start-Ups Catch UP, un programma di business matching dedicato all’incontro tra corporate e startup. Sul palco di e-Pitti Summit ha parlato anche Giusy Cannone, Ceo di FTA, che ha spiegato come è avvenuta la selezione delle 17 startup. Sono stati intervistati 10 executive di importanti aziende del settore per capire le loro esigenze e da qui sono emersi tre temi/focus: digital supply chain, omnichannel e customer engagement.

Il nuovo format di e-P Summit si conferma un appuntamento molto atteso che vede riunita una community di decision maker, speaker internazionali, partner tecnologici e startup a confrontarsi e discutere sul futuro dell’innovazione nel sistema moda. (fonte: esquire.com)

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