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Il 7 luglio del 1978 Sandro Pertini eletto al Quirinale Attualità 

Il 7 luglio del 1978 Sandro Pertini eletto al Quirinale

Accadde oggi: il 7 luglio 1978 viene eletto al Quirinale Sandro Pertini. In un’Italia sconvolta dal rapimento e dall’omicidio di Aldo Moro, Pertini è il miglior interprete dei bisogni degli italiani. E’ un uomo dal carattere diretto e schietto, l’ex comandante partigiano, la cui vicenda personale lo avvicina ancor più alla gente comune.

Nato a Stella, in provincia di Savona, Pertini mette più volte in gioco la sua vita per gli ideali socialisti. Durante gli anni del regime fascista subirà più volte il carcere e il confino. Medaglia d’oro della Resistenza, nel 1948 Pertini è eletto Senatore e poi per due volte Presidente della Camera.

Un socialista che riempì il cuore degli italiani. Una personalità straordinaria, a cui gli italiani vogliono ancora bene. La sua memoria, infatti, è rimasta intatta dentro la storia di un intero popolo.
La sua presidenza, che inizia il 9 luglio 1978, fu contraddistinta da molti momenti drammatici per l’Italia: il 2 agosto 1980 una bomba scoppiò alla stazione ferroviaria di Bologna causando la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200 passanti. Pertini partecipò ai funerali di Stato e fu l’unica carica istituzionale a ricevere gli applausi dalla folla presente in piazza: “Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.

Il 23 novembre 1980 un terribile terremoto colpì l’Iripinia uccidendo quadi 3mila persone: il Presidente si recò in elicottero sui luoghi della tragedia parlando con le vittime di quel sisma e visitando i paesi colpiti. Le terribili condizioni degli abitanti di quei luoghi e il dolore per quelle morti, gli fecero denunciare, in un discorso pubblico rivolto agli italiani, il ritardo nei soccorsi e le inadempienze di chi avrebbe dovuto aiutare fin da subito.

Queste tragedie, però, non furono gli unici momenti significativi durante il mandato di Pertini: nel 1982, infatti, l’Italia vinse i Mondiali di calcio. L’amore per la sua patria e la passione calcistica si unirono in quelle settimane di sfide a pallone mostrando la più alta carica dello Stato esultare di fronte alla televisione ad un goal degli Azzurri, come un qualsiasi italiano stava facendo in quel preciso istante al bar insieme agli amici. Un Pertini inedito, fuori dal suo ruolo politico, ma proprio per questo più vero.

Restò in carica fino al 29 giugno 1985 quando si dimise per permettere a Francesco Cossiga di insediarsi immediatamente: da quel momento divenne senatore a vita senza svolgere però nessuna attività politica. Nella notte del 24 febbraio 1990, nella sua casa a Roma, morì all’età di 93 anni: come da sua volontà non ci fu nessun funerale, solo una cremazione. Solo una folla, muta, si radunò pian piano che la notizia si diffondeva sotto il suo appartamento.

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