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Il 21 marzo 1999 Roberto Benigni portò all’Italia tre oscar Attualità Primo piano 

Il 21 marzo 1999 Roberto Benigni portò all’Italia tre oscar

Il 21 marzo 1999 è la notte in cui Roberto Benigni portò all’Italia tre Oscar (migliore colonna sonora di Nicola Piovani, miglior attore e miglior film straniero) e sul palco del Kodak Theatre fece uno dei più lunghi discorsi della storia dell’Academy facendo ridere e piangere la platea. Dopo l’urlo di Sophia Loren (“Roberto!”), il salto sulle poltrone del teatro, raggiunto il palco con il suo difficile inglese ringraziò tutti, citò Dante, ricordò i morti dell’Olocausto e il piccolo Giorgio Cantarini e mise in scena uno show che sedici anni dopo tutti ancora ricordano.

Nei giorni precedenti, ovunque compariva in città la scritta Forza Roberto. Il giorno dopo la conquista di ben tre statuette, i cartelloni furono sostituiti con la scritta Grazie Roberto. Che notte quella notte. Tutti svegli per seguire la diretta tv, trasmessa all’epoca da Telepiù. Neanche la pioggia scoraggiò migliaia di pratesi a seguire l’evento dal maxi schermo di piazza San Francesco. Per non parlare della postazione tv sistemata a due passi dal circolo di Vergaio (nella foto Salvatores, Abatantuono e Carlo Monni a Vergaio), quel circolo che aveva visto nascere un talento stravagante e originale, oramai famoso in tutto il mondo.

La famosa diretta ribattezzata “Vergaio – Hollywood” richiamò oltre quattromila persone, politici e personalità della Prato di vent’anni fa, tanti vip tra i quali Diego Abatantuono, Gabriele Salvatores, i fratelli Giovanni e Sandro Veronesi, Jury Chechi, Pamela Villoresi. Ma soprattutto gli amici d’infanzia di un giovane e sconosciuto Benigni. C’erano proprio tutti a fare il tifo per lui. Nel piccolo tendone ribattezzato Palacotechino, al circolo di via di Mezzo, per le strade di Vergaio. Tutti intervistati dai microfoni di Telepiù, su un tappeto rosso più «casalingo» rispetto a quello di Los Angeles. E poi i parenti di Benigni; la mamma Isolina e il babbo Luigi, le sorelle Bruna e Albertina (mentre Anna e i nipoti Stefano e Stefania erano da giorni negli Stati Uniti). Uno, due, tre Oscar! I fans e gli amici festeggiano; primo fra tutti il compianto Franco Casaglieri. Che notte quella notte!

LE STATUETTE – Sette nomination all’Oscar, tre statuette conquistate: colonna sonora di Nicola Piovani, miglior attore protagonista per Benigni (battendo Nick Nolte, Edward Norton, Tom Hanks, Ian McKellen) e miglior film straniero, battendo il super favorito “Central do Brasil”. Si narra che per molti anni il nome di Benigni non potesse essere neppure pronunciato a Rio e dintorni, come era successo anni prima ad un altro pratese illustre, Paolo Rossi, autore della tripletta che infranse i sogni di gloria della nazionale brasiliana ai Mondiali del 1982 (non a caso la autobiografia di Paolo Rossi si intitola “Ho fatto piangere il Brasile”). Il carnet del celebre film si completa con altri riconoscimenti importanti: gran premio speciale a Cannes, nove David di Donatello, cinque Nastri d’argento, Premio Cesar, cinque Globi d’oro, due European Film Award. Più che un film, una leggenda. Con tanti altri primati: film italiano di maggior incasso nel mondo, 230 milioni di dollari (in Italia quasi 50 miliardi con 15 di costo), il film più visto al primo passaggio tv con oltre 16 milioni di telespettatori. Fino all’uscita di «Titanic», è stato il film più visto in Italia di tutti i tempi (oggi al quinto posto). Il cult movie che inizialmente si doveva intitolare «Buongiorno Principessa», fu girato tra il novembre 1996 e l’aprile del 1997 tra Arezzo, Cortona, Ronciglione e Papigno, dove in una vecchia fabbrica dismessa fu ricostruito il campo di concentramento. Uscì in anteprima mondiale il 18 dicembre 1997.

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