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Gente pranza al ristorante a Napoli, blitz della guardia di finanza sul Lungomare: mancato rispetto della distanza, l’ira dei commercianti Attualità Italia e Mondo 

Gente pranza al ristorante a Napoli, blitz della guardia di finanza sul Lungomare: mancato rispetto della distanza, l’ira dei commercianti

Erano sul lungomare di Napoli, nei pressi di Castel dell’Ovo, a pranzare in un ristorante quando un’auto della Guardia di Finanza, poi raggiunta da un’altra, a sirene spiegate è arrivata sul posto chiedendo documenti ai presenti. Poca distanza sociale sarebbe stato il motivo della visita. La cosa ha suscitato le ira dei commercianti che hanno chiesto il perché di tanto clamore. I finanzieri avrebbero risposto di fare solo il loro lavoro.  Sarebbero stati allertati da qualcuno che aveva  denunciato il mancato rispetto delle norme contro il Coronavirus. I ristoratori tuttavia hanno ribadito che non era stata violata nessuna ordinanza o decreto e che loro erano rispettosi delle regole. “È chi ci deve venire al ristorante, se poi deve succedere questo?“, lamenta una ragazza. Poteva andare decisamente meglio il primo pranzo fuori di un gruppo di colleghi dopo tutte le chiusure e le restrizioni causate dal coronavirus. E invece è andata a finire che sono intervenute due pattuglie della Guardia di Finanza a chiedere a loro e al proprietario del locale di rispondere dell’accusa: assembramento a tavola, praticamente; anche se da oggi, come stabilito dalla Regione Campania, i pub, i ristoranti e le pizzerie possono tornare ad accogliere i clienti. È successo sul Lungomare di Napoli. Dove dopo l’arrivo della prima volante, a sirene spiegate, si è scatenato uno di quegli assembramenti che i decreti governativi e le ordinanze regionali avrebbero dovuto scongiurare. Sospesa per il momento la contravvenzione: gli accertamenti dovrebbero chiarire se spiccare o meno la multa di 400 euro per ogni commensale. Alla prima occasione un gruppo di colleghi ha così deciso di pranzare presso un locale sul Lungomare di Napoli. Il gruppo, una decina di persone, si era accomodato ai tavoli all’aperto. Quasi a fine pranzo una pattuglia della Guardia di Finanza è arrivata a sirene spiegate. “Li hanno fermati che erano ancora sotto l’ombrellone del locale – dice una testimone – stavano andando via dopo aver pranzato, quando un agente ha chiesto loro i documenti”. È cominciato così l’episodio che resta sospeso tra la denuncia per assembramento, il fraintendimento dell’ordinanza, l’esasperazione dell’operazione di controllo.

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