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Fonderie, il comitato Salute e Vita ricorre alla Corte Europea: “De Luca ora chiuda” Attualità Primo piano 

Fonderie, il comitato Salute e Vita ricorre alla Corte Europea: “De Luca ora chiuda”

“Aspettiamo che a giorni le fonderie Pisano vengano chiuse da un’ordinanza del presidente della Regione o del sindaco di Salerno”. Parola del presidente del comitato Salute e Vita, Lorenzo Forte, che in una conferenza stampa convocata per presentare il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’Uomo ha commentato le dichiarazioni del governatore rilasciate ieri nel corso dell’incontro sulla Costituzione tenutosi nel liceo Severi. ”Probabilmente – ha proseguito Forte – De luca è a conoscenza di dati che confermano l’inquinamento delle Fonderie e come noi sosteniamo da 20 anni sulla base di studi scientifici attendibili”.  Quello presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dagli avvocati Franco Massimo Lanocita e Federico Acocella è un ricorso che non si pone l’obiettivo di mettere in discussione le sentenze “ma di valutare – come ha spiegato Lanocita –  se vi sia stata una lesione del diritto all’ottenimento di un giusto processo e se all’interno di questa presunta lesione del diritto vi sia stata una valutazione poco corretta, da parte dei giudici amministrativi nell’ambito del ricorso con il quale è stata richiesta la revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, della situazione che si è determinata nell’aria dove svolgono la propria attività le Fonderie Pisano. Dopo la fase di ammissione del ricorso (in media solo su 5 ricorsi su 100 ricevono il disco verde dalla Corte Europea), sarà possibile richiamare anche le parti in causa e stabilire una contraddittorio ed effettuare così una nuova valutazione. Se tutto ciò sarà in linea con quelle che sono le nostre rappresentazioni e le nostre critiche è evidente che la regione Campania dovrà mettere in moto un meccanismo di autotutela per la revoca dell’Aia”. “I legali – ha spiegato Forte – hanno lavorato per mesi sulle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, trovando tutto ciò che non ha garantito un processo equo ai cittadini per la tutela della loro salute. Ci siamo rivolti alla Corte Europea perché siamo convinti di non aver ottenuto giustizia in Italia e di giustizia abbiamo un gran bisogno”.

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