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Foibe, l’Anpi Salerno: “Ci opponiamo ad un uso strumentale e fuorviante di questo ricordo” Attualità 

Foibe, l’Anpi Salerno: “Ci opponiamo ad un uso strumentale e fuorviante di questo ricordo”

Nell’imminenza del Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, l’ANPI di Salerno vuole opporsi a un uso strumentale e fuorviante di questo “ricordo”. I partiti di destra e i loro sgherri fascisti, sfruttano questo giorno cercando di accreditare presso i giovani e non solo, una visione semplicistica di una vicenda invece molto complessa, presentandola come una specie di “equivalenza” verso i crimini nazisti e fascisti della seconda guerra mondiale, calcando la mano con numeri fuori di ogni documentazione storicamente valida, su un aspetto drammatico – come le foibe- ma parziale e non inserito nella più complessa vicenda del fascismo del confine orientale. Le foibe furono un aspetto del dramma e dell’orrore di una guerra che nei Balcani aveva visto gli “italiani” identificarsi con un esercito di occupazione, autore di violenze e deportazioni, campi di concentramento e stragi, quali alleati e complici del terzo Reich e delle SS o delle bande degli Ustascia croati o dei Cetnici. Il Fascismo prima e la guerra nazifascista poi hanno creato danni enormi in termini di violenze e sopraffazioni verso gli sloveni e i croati, tutti gli italiani ne hanno pagato le conseguenze. Non vogliamo qui entrare nel merito dei “numeri” di quelle foibe, evento tragico che va però inquadrato nel più complesso quadro della guerra, non era odio razziale o pulizia etnica, ma un drammatico esito finale di una invasione e occupazione da parte di eserciti nazifascisti ormai sconfitti. Visti con lo sguardo di oggi, sono naturalmente fatti ed episodi orrendi e certamente non condivisibili, però non ci stiamo a restare in silenzio, rispetto a questa strategia revisionista e antistorica che vuole in qualche modo macchiare il valore della Resistenza e sminuire la tragedia della violenza efferata del nazismo e dei suoi complici fascisti.

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