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Fitti-estorsione ai migranti: il Comune di Salerno prepara il blitz Cronaca Primo piano 

Fitti-estorsione ai migranti: il Comune di Salerno prepara il blitz

I dettagli dell’operazione devono rimanere segreti, le uniche indiscrezioni che trapelano è che ci sarà una prima fase di indagine con dei sopralluoghi mirati, poi si interverrà sul campo con squadre interforze. La strategia di tolleranza zero ai fitti abusivi, ai bassi, sottoscala e garage riempiti fino a scoppiare di immigrati parte con l’elaborazione di un piano d’azione che il sindaco, Vincenzo Napoli, ha messo a punto nel corso di un incontro con il comandante dei vigili, Antonio Vecchione e che sarà sottoposto al prefetto e al questore nei prossimi giorni. «Faremo un piano di sopralluoghi mirati, interverremo prioritariamente su situazioni che già conosciamo, poi procederemo. Ora dobbiamo perfezionare il piano operativo su cui non mi dilungo – spiega il primo cittadino – perché è utile che non sia noto». Al di là dell’effetto sorpresa, il sindaco ribadisce di voler perseguire senza sosta quelli che definisce «atteggiamenti delinquenziali nei confronti di extracomunitari che subiscono un ulteriore vessazione, nel senso che senza alcuna garanzia vivono in 20 in appartamenti che potrebbero ospitarne due». Nonostante sia alla guida della polizia municipale da poco tempo, il comandante Vecchione sta approfondendo tutte le differenti implicazioni del fenomeno, comunque, assicura: «I miei uomini conoscono il territorio e, anche se io sono qui da poco so quali strumenti mettere in campo. Partiamo subito con i sopralluoghi anche con il supporto delle forze di polizia e carabinieri perché potremmo trovarci situazioni, come la presenza di clandestini, che vanno gestite con squadre interforze », chiarisce ulteriormente. Il sindaco risponde anche ai rappresentanti della comunità senegalese e, in particolare al presidente Daouda Niang che, negli scorsi giorni aveva lanciato l’allarme sull’impoverimento dei suoi connazionali per la chiusura di ogni canale di comunicazione con l’Amministrazione rispetto al mercato etnico. Impoverimento che alimenterebbe – indirettamente – il mercato immobiliare illegale. «Dicemmo a questi amici senegalesi che c’era un’ipotesi insediativa perché abbiamo dovuto togliere il mercato dal sottopiazza della Concordia che per legge non può essere più adibito a mercato. Né è possibile che si possano dislocare al centro. Tuttavia con la ristrutturazione dei mercati e con la nuova impostazione che sta mettendo in atto l’Amministrazione, tramite l’ufficio attività produttive e commercio, ci sarà la possibilità che ciascun immigrato possa entrare nei mercati insieme agli altri. L’unico vincolo è che siano in regola, noi siamo pronti a dare una mano perché l’integrazione avvenga nei fatti lì, insieme a tutti gli altri mercatali». L’emergenza delle case affittate a nero e stipate di migranti è riesplosa dopo la morte di Hossain Shahadad, giovane bengalese che conviveva con altri 9 connazionali in un garage in via degli Orti, una stradina di Corso Vittorio Emanuele, adibito alla meno peggio ad appartamento. Hossain aveva una moglie e tre bimbe in Bangladesh. A Salerno, dopo una visita al Ruggi, aveva scoperto di essere malato di cuore, ma non aveva continuato neanche le cure che probabilmente gli avrebbero salvato la vita perché non poteva comprare le medicine. Non aveva più nulla, nemmeno vestiario a sufficienza, né beni da poter vendere. Fonte: La Città di Salerno

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