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FESTIVITÀ NATALIZIE: TRA CRISTIANITÀ E PAGANESIMO L'Avvocato risponde 

FESTIVITÀ NATALIZIE: TRA CRISTIANITÀ E PAGANESIMO

Oggi, insieme all’avvocato Simone Labonia, in vicinanza dei festeggiamenti natalizi, vogliamo attuare un excursus che si discosti dal solito percorso, per approfondire realtà storiche che, come le norme giuridiche, seguono il passo dello sviluppo sociale della nostra comunità.

Un aggancio giuridico, però, dobbiamo necessariamente trovarlo, e lo attuiamo citando il dettato della nostra Costituzione, che acclara lo stato di laicità della nazione, aperta ad ogni forma di credo religioso.

Discendiamo dall’Antica Roma in cui, i riti pagani, hanno per secoli condizionato la vita dell’Impero: ed il paganesimo rimane ancora la “città proibita” anche nella storia dei nostri giorni.

Ritorniamo ai festeggiamenti cattolici del Natale ricordando che, nell’Antica Roma, ogni anno, tra il 17 e il 23 dicembre, in occasione del solstizio invernale, si festeggiavano i cosiddetti “Saturnali” che, come suggerisce il nome stesso, erano giorni di festa dedicati al Dio Saturno, che aveva il merito di avere insegnato agli uomini l’arte dell’agricoltura.

Detta festività, nel tempo, acquistò sempre maggior tradizione e si stabilizzò sulla durata temporale di sette giorni: a dispetto degli editti imperiali, che avevano tentato di ridimensionarla.

Veniva eletto un “Saturnalicius Princeps” scelto tra le persone di rango inferiore che, durante quel periodo, era autorizzato a compiere qualunque misfatto volesse.

Ecco un altro aggancio alle regole giuridiche: il sovvertimento delle stesse, creava un vero e proprio terremoto sociale, permettendo agli schiavi di agire come liberi cittadini (seppur per un lasso di tempo limitato).

La statua del dio Saturno veniva liberata dalle bende che coprivano i piedi, con chiaro significato liberatorio delle condizioni sociali dell’epoca.

Anche allora andavano di moda i doni ed il riconoscimento di gratifiche ai dipendenti (una sorta di antica tredicesima), che venivano, come oggi, per lo più spese in dolci e bevande.

Per tornare allo spirito della nostra Repubblica, notiamo come anche ai giorni nostri ci siano molti abituati a sovvertire le leggi e le norme: ma nei Saturnali c’era qualcosa in più.

Se uno schiavo poteva essere libero, anche solo per pochi giorni, significava che la sua condizione poteva cambiare, col mutar della sorte.

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