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Dumping contrattuale: nella battaglia per il contratto Aiop contro i contratti pirata manca  proprio la voce dell’Aiop Provincia Provincia e Regione 

Dumping contrattuale: nella battaglia per il contratto Aiop contro i contratti pirata manca proprio la voce dell’Aiop

Le prossime giornate saranno decisive per affrontare quello che è stato definito “lo scandalo del dumping contrattuale”. Ovvero il fatto che nella riabilitazione ci siano centri che pagano i lavoratori fino a 8.000 euro in meno con 200 ore di lavoro in più l’anno grazie a contratti “pirata” diversi a quello di riferimento che è il contratto AIOP (ospedalità privata). I sindacati hanno scioperato, i centri che applicano il contratto AIOP hanno formato un Comitato, la Regione, con il DG avvocato Postiglione, si è impegnata a fare tutto ciò che potrà per affrontare il problema. Per paradosso chi invece non si è mosso è proprio l’AIOP. Per questo Villa dei Fiori, uno dei centri in prima fila in questa battaglia, ha scritto alla presidente dell’associazione, Barbara Cittadini, per invitare l’AIOP ad agire a tutela del proprio contratto. “La risposta è arrivata, ma per Villa dei Fiori non è soddisfacente e lo ha scritto in una lettera aperta. Questo il testo: “Presidente, grazie per averci risposto. Nella sua risposta Lei richiama le sedi regionali. Ma, a parte la considerazione che il problema è anche nazionale, non ci risulta affatto che l’AIOP Campania si sia impegnata contro il dumping contrattuale. Anzi, nella riunione delle Associazioni con la Regione del 12 luglio nessuna posizione in merito ha preso il Suo rappresentante regionale, dr. Sergio Terracciano. Lei sa, Presidente, che il contratto AIOP è il rifermento per la sanità privata e ha costenormemente superiori rispetto agli altri contratti, a favore dei lavoratori e della qualità dei servizi. Ma a nulla serve fare un contratto di qualità se poi lo si lascia in balìa della jungla contrattuale, dove le tariffe sono uguali per tutti (a prescindere dai CCNL applicat) dicendo alle imprese “arrangiatevi”, ovvero “si salvi chi può”. Perché in questo modo non si salva nessuno: né le imprese, né i lavoratori, né il servizio sanitario. Non si salverà neanche il contratto AIOP perché i centri che lo applicano (già oggi in Campania sono solo il 35%) saranno spint a passare a contratti meno onerosi. Questa battaglia, gentle Presidente, non è formale, non riguarda gli iscritti a questa o quella associazione. Riguarda la salute pubblica e il destno di migliaia di persone. Siamo fiduciosi che l’AIOP sia concretamente dalla parte giusta, quella di chi applica il suo contratto. Il contrario sarebbe un drammatco paradosso. Sotto trova il volantno realizzato dal Comitato Giustzia contrattuale che riunisce i centri campani che applicano il contratto AIOP”. Scrive l’avvocato Domenico Vuolo

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