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Droga per le piazze del Cilento, annullata l’ordinanza per Carlo Michele Omobono che torna in libertà Cronaca Provincia e Regione 

Droga per le piazze del Cilento, annullata l’ordinanza per Carlo Michele Omobono che torna in libertà

Tante conferme e un annullamento dell’ordinanza per il blitz antidroga del 6 ottobre scorso operato dai carabinieri su disposizione della procura di Vallo della Lucania. Ordinanza annullata per Carlo Michele Omobono, 22 anni che torna totalmente il libertà dopo la restrizione ai domiciliari. Lo ha deciso oggi il Tribunale del Riesame di Salerno, i cui giudici (presidente Ferrara a latere Diograzia e Rossi) hanno accolto le istanze dell’avvocato Mario Valiante.   Il blitz è “Brown Sugar” è scattato il 6 ottobre nei comuni di Agropoli e Giungano e a San Marcellino, in provincia di Caserta.   Per tre persone era stata disposta l’ordine di carcerazione e i domiciliari invece per altri nove, sette dei quali di Agropoli tra cui Omobono, originario di Castellammare di Stabia. Le attività di indagine sono partite nel dicembre 2019 ad opera del Nucleo Operativo della Compagnia cilentana, e sono andate avanti fino a marzo scorso, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania. Appostamenti, pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno consentito di smantellare una fitta rete di spaccio operante prevalentemente nella città di Agropoli, per un giro di affari stimato di circa 30mila euro. Hashish, marijuana, cocaina, eroina, metadone e suboxone erano le principali droghe che venivano vendute al prezzo medio di 25-30 euro a dose, a seconda della tipologia, ad Agropoli e zone limitrofe con un rincaro netto. Erano stati individuati anche gli assuntori delle sostanze stupefacenti, 28 in tutto: erano della zona, prevalentemente, ma c’era anche chi, non del posto, si recava appositamente in loco per acquistare la sostanza stupefacente. Tutti sono stati segnalati alle Prefetture di riferimento. La quantità complessiva di droghe sottoposta a sequestro è pari a 143 grammi. Tutti i  destinatari delle misure avevano creato una vera e propria rete di spaccio, occupando il mercato grazie ad una presenza costante sul territorio e ad un’organizzazione basata sulla pronta risposta alle richieste dei consumatori. Vincoli di amicizia e familiari caratterizzavano i diversi pusher, rendendo ancor più efficiente l’organizzazione dell’attività. Quindi è arrivata la decisione del Riesame cui hanno fatto ricorso gli indagati: solo per Omobono ordinanza annullata e ritorno in libertà.

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