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DONAZIONI DI DENARO IN FAMIGLIA E TRASPARENZA LEGALE L'Avvocato risponde 

DONAZIONI DI DENARO IN FAMIGLIA E TRASPARENZA LEGALE

Le donazioni di denaro tra genitori e figli sono all’ordine del giorno, ma bisogna fare sempre più attenzione a gestire la cosa con la massima trasparenza legale, per evitare fastidiose interferenze con il Fisco. Ormai non si parla più della vecchia e cara “paghetta”, a cui erano abituate e le generazioni precedenti: le elargizioni di oggi possono arrivare a cifre da capogiro, soprattutto quando l’aiuto genitoriale arriva per consentire l’acquisto di una moto, di un auto o, addirittura, di un appartamento.

Bonifici ed accrediti su carta sono i metodi più diffusi per supportare la sopravvivenza dei “sempre meno occupati” giovani della nostra epoca ma, inevitabilmente, il Fisco si allerta quando si trova di fronte ad una transazione elevata, fatta da un soggetto che non dimostra reddito adeguato.
È necessaria, quindi, la massima trasparenza legale, per evitare situazioni incresciose.
Come abbiamo accennato, bonifico bancario e ricarica su carta sono le modalità più sicure, creando automaticamente una tracciabilità delle somme donate.
Le donazioni di denaro, a differenza di altre, non presuppongono un accettazione per ufficializzare il contratto, essendo la convenienza implicita. Normalmente questi atti di liberalità familiare non sono tassati, in quanto le vigenti norme contemplano una “franchigia”, e non sono neppure considerati reddito imponibile ai fini IRPEF. Ciononostante l’Agenzia delle Entrate, in automatico, monitora le spese eccedenti le normali esigenze di vita, soprattutto per i beni di lusso.
Necessaria quindi una data certa ed una causale e, soprattutto per le somme donate in contanti, utile documentare il tutto con un contratto scritto, sempre a data certa, anche con un contratto spedito a se stessi, con timbro postale sull’ originale e non sulla busta.

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