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Congresso Pd, la denuncia di Andria «Il voto di mia moglie già risultava» Politica Primo piano 

Congresso Pd, la denuncia di Andria «Il voto di mia moglie già risultava»

Anche nel finale di voto sono botte nel Pd dopo tre lunghissimi giorni di veleni. Non tanto per la scarsa organizzazione (e meno male che il termine per il voto dei circoli è stato posticipato da ieri a domenica) quanto per i risultati che non arrivano. A ieri, ad esempio, nonostante si sia votato domenica, non si sa nulla del voto di Salerno e provincia. Ma in compenso da Salerno, puntuale come tutti i congressi Pd, arriva il primo ricorso.

IL RICORSO

Domenica pomeriggio, al seggio salernitano intitolato al sindaco Vassallo, si presenta Alfonso Andria, ex presidente della Provincia ed ex parlamentare, con la moglie Anna Apicella. Per votare. E, sorpresa, «accanto al suo nome (della moglie, ndr) – scrive Andria nel ricorso – figurava già la firma a testimonianza di un voto già espresso». Ma i dati del seggio comunicati sempre ad Andria sono discordanti e sembrano manipolate le firme. «Numero delle schede scrutinate: 269; numero dei votanti: 208, successivamente rettificato e fissato in 216. Nella migliore delle ipotesi – scrive Andria nel ricorso – il numero di schede eccede». «Inoltre balza agli occhi – continua – nei righi riservati alle firme, che le sigle sono simili tra loro e non tutte corrispondono alle iniziali del nome e cognome a cui si riferiscono». E l’assenza dei risultati dai seggi salernitani a ieri  sera diventano benzina sul fuoco delle polemiche. Ad accenderle il comitato di Zingaretti che sa bene come da Salerno arriveranno percentuali bulgare per Martina e per Leo Annunziata. Naturale: nella roccaforte del governatore il Pd a trazione deluchiana è schierato in massa per l’ex ministro al nazionale e per il sindaco di Poggiomarino al regionale. «A pochi giorni dalla chiusura manca ancora la calendarizzazione del voto in oltre il 50% dei circoli di Napoli», attacca Salvatore Barbato, del comitato Zingaretti per la Campania. E aggiunge: «Ci chiediamo se questo comportamento sia dovuto ad una vera e propria incapacità politica di chi guida la federazione napoletana o a un tentato boicottaggio da parte di chi, dopo aver visto i primi risultati, ora prova a buttare tutto in caciara in maniera irresponsabile». Il segretario provinciale Massimo Costa, sentendosi tirato in causa anche se c’è un commissario ad hoc per il voto mandato da Roma, ribatte: «Credo che mai le operazioni di voto si siano svolte con questa linearità, trasparenza e tranquillità».Eppure,dopo la Sicilia, la Campania è la regione dove ha votato il minor numero di iscritti.

I DATI

A Salerno e Benevento vincono Martina e Annunziata, nelle altre tre province vola Zingaretti oltre il 50 per cento. E nel Napoletano (nei circoli dove si è votato sinora) è quasi pari tra Annunziata e la Filippelli. (fonte: il mattino)

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