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Com’è cambiata la moda ecosostenibile Italia e Mondo Lifestyle 

Com’è cambiata la moda ecosostenibile

All’esame di quinta elementare si presentava con lo studio sui pannelli solari. A 23 anni si laureava in Business Management all’Università Roma 3, con una tesi sulla sostenibilità dei modelli macroeconomici nei rapporti tra Stati. Nicola Giuggioli, romano residente a Milano ma con base a Londra, 37 anni, la green economy ce l’ha nel sangue. Non stupisce se nel suo curriculum c’è anche un negozio di conscious design aperto in Gran Bretagna nel 2008 (oggi chiuso) con tecnici che hanno insegnato agli inglesi come si fa a costruire e ad arredare una casa nel rispetto dell’ecosistema.

Oggi Nicola Giuggioli è Ceo di Eco Age, l’agenzia di consulenza che ha fondato a Londra insieme alla sorella Livia, moglie dell’attore premio Oscar Colin Firth, ma è anche amministratore unico della sede italiana della stessa agenzia, inaugurata a Milano martedì 29 gennaio scorso in via Tortona 33: “Eco Age promuove la moda responsabile nel mondo e aiuta le aziende piccole e grandi a sviluppare, implementare e comunicare la sostenibilità ambientale e sociale, per diventare aspirational e cool”, spiega Giuggioli.

“Tutto questo richiede un lavoro drasticamente serio che non ammette deroghe, eccezioni, né approcci superficiali”, continua. “Siamo coscienti delle criticità che ci sono in Italia e sappiamo che, anche nella moda, spesso i profitti frenano l’adeguamento ai criteri green. Per questo accompagniamo le aziende in un percorso che li porta a migliorare, per arrivare ad aver quel plus che il consumatore finale chiede”. Certo è che la sostenibilità è un valore aggiunto e un nuovo business. “È un tema importante per tutti, che in pochi anni ha fatto passi da gigante: dieci anni fa l’espressione della moda ecosostenibile erano i sandali di canapa, Chopard nel 2018 ha annunciato di voler produrre gioielli ethical gold, realizzati con materia prima proveniente solo da fonti responsabili”.

Il portfolio dei fratelli Giuggioli (Nicola è anche lecturer al Milano Fashion Institute, all’Università Cattolica e all’Istituto Marangoni, oltre a sedere nel board of advisor di numerose startup sostenibili), conta non solo brand come Gucci e Tod’s, ma anche società sportive come il Wembley Stadium and The Football Association e l’Arsenal Football. Tra i progetti in cantiere della neonata Eco Age Italia, oltre al varo del prossimo Green Carpet durante l’imminente Fashion week di Milano, ce ne sono due che coinvolgono altrettante realtà tessili di eccellenza: Candiani per il denim sostenibile e Enzo Degli Angiuoni, produttore di velluto haut de gamme prossimo al lancio di prodotti business to consumer. (fonte: esquire.com)

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