Carabinieri in pensione, odissea negli ospedali prima di morire
Effettuata l’autopsia sulla salma di Antonio Vivone morto qualche giorno fa, diversi medici non si erano accorti dell’intestino perforato che gli provocava un dolore lancinante enorme. Il 60enne, carabiniere in pensione, aveva preso degli antinfiammatori. Poi non ha retto. Le fitte erano insopportabili. E si era diretto da Montecorvino Pugliano all’ospedale Ruggi di Salerno. Lo riporta la Città oggi. Vivone ha fatto la scheda, ha lasciato i suoi dati, si è seduto in sala d’attesa. E ha aspettato sette ore che qualche medico lo chiamasse. Il dolore ha continuato a non dargli tregua. Ma niente, nessuno si sarebbe affacciato dal Pronto Soccorso per fare il suo nome. Per invitarlo a entrare per visitarlo e scoprendo in tempo che aveva l’intestino perforato.
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